venerdì 4 agosto 2017

il Crollo del Potere di Acquisto degli Italiani

mentre scrivo mi trovo a Zermatt ridente paesone ai piedi del Matterhorn altrimenti chiamato Cervino in italia. Zermatt non mi piace è una gigantesca trappola per turisti ad alto reddito, pulita, organizzata, quasi 100% elettrica ( a Zermatt ci arrivi in treno e devi lasciare l’automobile in uno dei mega parcheggi nel paesino a valle, praticamente un paese parcheggio) ma pur sempre finta fino all’accesso.

Tuttavia Zermatt in se è irrilevante quello che c’è intorno lo è, le montagne, e ancora l’opera dell’uomo o meglio degli Svizzeri del Canton Vallese. Io sono un turista seriale da montagna, quindi le grandi viste mozzafiato, la natura, gli animali, il cibo e i profumi meravigliosi di certe altezze non mi impressionano più. Non provo più l’effetto wow, anzi con il passare del tempo è più facile che che noti i difetti o i disservizi. Durante questa mia prima vista a Zermatt (ci tornerò, per esplorare per bene il comprensorio mi ci vorranno 3-4 anni, un paio di settimane l’anno) l’effetto wow l’ho provato per l’ingegneria svizzera.

Ci sono 3 direttrici principali che portano da Zermatt verso l’alto ( e ce ne sono altre secondarie ), tutte e tre sono costituite da sistemi di salita in montagna che non ho quasi mai visto in vita mia:
Un treno (si un treno) a cremagliera che si inerpica a 3100 metri fatto da ABB (modernissimo)
Una metropolitana a cremagliera che scorre in un tunnel obliquo che in certi momenti sembra diventare verticale
una “normale” cabinovia (Matterhorn Express) che si sviluppa su 4 (4!) stazioni intermedie e porta alla funivia del Piccolo Cervino per arrivare a 3886 alle porte di Mordor ( se fai ancora 100 metri sugli sci sconfini…. ehm nell’oscurantismo diciamo, sciare ad Agosto è figo ma tutto ha un prezzo)

Diciamo che una cabinova simile per ingegneria l’ho vista solo in Karinzia (Austria) per il resto diciamo che mi sono più fermato a guardare gli impianti di risalita che le Alpi.

Detto questo, a Zermatt non senti quasi parlare italiano, eppure è vicinissima, anzi confina con l’Italia. E un tempo neppure troppo lontano non era così, ho intavolato una gustosa discussione con un nuovo Svizzero di origine Pugliese che ha un ristornate italiano-pizzeria in centro per avere conferma di un sospetto. è probabilmente il luogo più costoso sulla terra per fare turismo in montagna (almeno uno dei più costosi) eppure questa località non ha alcun problema ad essere sold out in alta stagione e cavarsela per bene per il resto dell’anno. Ci trovi di tutto, soprattutto cinesi, giapponesi, americani, europei e arabi con tanto di povere criste in velo nero integrale ( ti ritrovi a 3000 metri questi sudari neri con due buchi per gli occhi a 27 gradi, penoso non oso pensare il sudore li sotto. Che ridicole teste di cazzo riempite di stronzate religiose)

Ma pochi italiani, anzi quasi nulla.


Il punto è il potere di acquisto, qui a Zermatt ti rendi conto che questi ultimi 20 anni hanno scavato un solco su ciò che un Italiano anche benestante si può permettere e cosa no. La buona notizia è che l’Italia mantiene un eccellente rapporto fra qualità e prezzo per le vacanze, restando in tema di montagna fra il Vallese e l’Alto Adige o la Val d’Aosta non c’è nemmeno da fare paragoni, tuttavia fa impressione non incontrare quasi italiano in un posto dove anche se a fatica l’Italiano lo parlano (più o meno) e lo capiscono tutti coloro che lavorano nel settore turismo. L’inflazione c’è stata eccome in questi anni, l’hanno nascosta bene agli italiani confinati nelle zone in cui il reddito che gli rimane può ancora comprare qualcosa di interessante. Zone che vanno sempre più a restringersi, temo.

RC

https://www.rischiocalcolato.it/2017/08/zermatt-crollo-del-potere-acquisto-degli-italiani.html

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