mercoledì 21 settembre 2016

GLI ABITANTI DI QUESTO PIANETA NON SONO ESSERI INTELLIGENTI


SIAMO IN UNA PRIGIONE GALATTICA?

A qualcuno questo brano potrebbe sembrare eccessivamente pessimista (think positive!), altri concorderanno che è una lucida analisi.
E’ un post dal blog di Lenni Rossolovski a molti noto come creatore delle meravigliose meditazioni neuroacustiche.
Io apprezzo sempre il suo stile :-) che da solo denota una persona non ordinaria.


Olga Samarina
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ANCHE A ME PIACEREBBE che tutti gli uomini diventassero fratelli, però è poco probabile che ciò succederà. La causa? Semplice: la mancanza delle risorse. Prendiamo una bilancia e mettiamo da un lato tutte le persone. In parole povere, moltiplichiamo i 7 miliardi di persone per 300 chili del cibo, più quello che serve a ciascuno: casa, macchina, benzina, materiali edili, istruzione, comunicazioni, trasporti, vestiario, sanità ecc. Solo a causa del numero degli zeri mi sta già girando la testa.
Ora calcoliamo la produttività – ciò che una persona può produrre. E vediamo la base materiale, cioè, le risorse fisiche di questo terzo dal sole pianeta.
Le conclusioni sono pessimistiche: le probabilità della morte della nostra civiltà nel giro dei prossimi 49 anni sono altissime; sono al 99,9%.
Non sono i calcoli miei, ma degli scienziati californiani.

L’uomo, probabilmente, sopravvivrà, ma non la civiltà.
Ora, per avere il suo pezzo della torta, l’uomo attiva il suo istinto di sopravvivenza che significa la raccolta dei beni, strumenti finanziari, potere. Perché noi sappiamo molto bene di essere in troppi e sappiamo che non ci sono beni per tutti.
Questo meccanismo è puramente istintivo, è di origine animale, serve per proteggere la prole a andare avanti.
Grosso modo, non siamo distanti dagli animali.
E’ improbabile che dei miliardari in massa distribuiscano i suoi beni tra i poveri e i bisognosi.
Circa 40 persone possiedono il 47% delle ricchezze del pianeta. E’ molto più probabile che un ricco derubi il povero per vivere a andare avanti sulla sua pelle!
Questo meccanismo era necessario per la sopravvivenza dell’umanità, storicamente è fondato.
Ma con la rivoluzione tecnico-scientifica, quando diventa possibile l’ottimizzazione della produzione dei beni materiali, questo meccanismo ci gioca un brutto scherzo: invece di creare una società più giusta, il progresso serve per rafforzare lo sfruttamento. E’ l’improbabile unione tra la società arcaica e la tecnologia avanzata...è una miccia accesa. Perché l’uomo non è intelligente. E come si è visto, non ha speranze dentro i confini di questa società.

Si si, ci sono dei singoli filosofi e pensatori che propongono una via d’uscita, ma rimangono isolati: il livello medio degli abitanti di questo pianeta è molto basso: non capiscono le loro spiegazioni.
Per questo io, nei miei incubi filosofici e religiosi, mi sto convincendo sempre di più nel pensiero di vivere in un Cibertronium; una sorta di simulazione al computer avviata da una mente superiore.
Sembra di vivere dentro una tesina scritta da una studentessa delle medie: il professore voleva che lei inventasse il proprio mondo popolato dagli esseri intelligenti.
Ebbene, la ragazzina ha acceso il computer, ha creato il Cibetronium, ma poi, a causa di un mal di testa, ha piantato tutto ed è andata a spasso.
E’ molto probabile che la tesi sarà bocciata, ma noi per questo meglio non stiamo. C’è anche un’altra possibilità - verrà la mamma e schiaccerà il bottone on/off del computer.

Certo che è uno scherzo. In realtà viviamo in una prigione galattica dove la varie anime poco di buono come la mia vengono mandate a scontare la pena per dei piccoli errori etici. Per esempio, non avrò ceduto il mio posto sull’autobus ad una nonna, su un lontano pianeta.. Ed ecco che siamo qui a piangere: il mondo è imperfetto. Ma serve solo rendersi conto che la vita è breve, e vivere senza farci caso alla stupidaggine che è attorno a noi.
Quando alla fine torneremo su un pianeta normale discuteremo sul senso della vita.. Qui è categoricamente vietato farlo: non si può discutere sul senso della vita; ufficialmente non esiste.


Lenny Rossolovsky

http://altrarealta.blogspot.it/2016/09/gli-abitanti-di-questo-pianeta-non-sono.html