venerdì 1 luglio 2016

Gli eroi anonimi


Gli eroi anonimi. Fino a quando…

Con ritmo degno della più navigata banda musicale di paese, i TG nazionali attraverso i loro banditori professionisti incalzano le masse taGliane senza sosta. Lo scopo ultimo è fornire risposte per ogni cosa. L’economia, il terrorismo, l’immigrazione, la salute, il tempo, la pensione, i fatti di cronaca nera, lo stagionale delirio dell’abbandono degli animali, e cosi via secondo il collaudato copione della propaganda.

Se una persona ha la calma, il silenzio, il contesto favorevole e la possibilità di cercare risposte a domande che lo interrogano, finirà per trovare le risposte sue. Ma questo è altamente pericoloso per l’idolatria statalista. E’ così che per l’economia, il terrorismo, l’immigrazione, proprio oggi la fraulein Ancelinen di Baviera, ha invocato un’agenda strategica. Per rilanciare ovviamente l’occupazione i consumi, sconfiggere i terroristi e regolamentare i flussi migratori.

Ora basterebbe questa notizia a delle persone sane di mente, per prendere dei bastoni e suonare di mazzate la fraulein suddetta e i compari della comitiva europea, a partire dal patacca taGliano che la Corea del Nord ci ha chiesto in prestito.

Einstein diceva : “we can’t solve problems by using the same kind of thinking we used when we created them”.

Ma si sa Einstein era solo un povero studioso di fisica e la fraulein, il patacca degli uffizi, e la combriccola di Bruxelles sono i rappresentanti del popolo sovrano.

Pare che un giornalista giapponese al termine dell’ennesima seduta spiritica comunitaria, dopo l’invocazione dell’agenda strategica dell’angelinen, rivolgendosi al suddetto patacca degli uffizi, già bullo di rignano gli abbia chiesto: “please mistel plesident, what can you say about the stlategic agenda ?” L’ineffabile risposta è stata: Sorri Ai ev a virus in mai agenda, saionara.

Ho notato che il patacca è più suonato del solito. Mostra una quasi impercettibile asimmetria sinistra delle labbra. Da la chiara sensazione di essere arrivato a fine corsa, non sapere più cosa dire ma soprattutto come salvare il deretano per il futuro.

Ma queste cose le noto io e qualche altro centinaio di libertari fissati come me, dirà qualcuno che mi legge. Noi compariamo sempre i parassiti con i produttori, la schiavitù fiscale con la Libertà. Non c’è partita, il patacca e tutti quelli della sua specie sono spacciati in partenza. Ma per milioni di rintronati taGliani, ci sono gli annunci di salvezza del governo “la ripresa si sta consolidando”, “le famiglie sono tornate a spendere e avere fiducia”, “stiamo finalmente cambiando l’Italia”, “il rilancio della comunità europea passa attraverso una maggiore coesione”. Come una dose letale di sedativi questi slogan penetrano negli ultimi neuroni ancora attivi e li neutralizzano.

Poi dopo gli annunci di palazzo, occorre mostrare i muscoli. “Fatti non pugnette” sbavava dal palco elettorale di Roncofritto il mitico assessore Palmiro Cangini. I TG nazionali per questa parte del copione oggi hanno selezionato la notizia più succulenta e attesa dalle masse dei fedeli statalesi: l’evasore fiscale.



Pare che a Torino, un 91enne completamente sconosciuto al fisco, sia stato scoperto per un’evasione gigantesca durata decine di anni, pare oltre 50.

Ora non è della cronaca che voglio parlarvi ma del tono trionfalistico artatamente studiato del giornalista in studio e del solito pirla dei servizi esterni, che con il microfono in mano cerca la solita bocca a comando in cui infilarlo per riascoltare una filastrocca prestabilita.

Il nonnino viene dipinto come uno che ha trascorso la vita ad accumulare un tesoro che supera i 100 milioni di euro. Che avrebbe fatto rientrare una lauta parte dei suoi guadagni dalla Svizzera e da non so dove, con i trabocchetti di tremorti il ministro libbbberralle del governo del libbberrralle abbeluscone.

Il racconto del TG descrive un uomo che non curante del bene comune, della repubblika e della civile convivenza ha pensato solo a se stesso.Che egoista, che turbocapitalista, che liberista sfrenato !! Chissà quanti operai avrà sfruttato il miserabile !!

E invece arriva il microfono in bocca ad un eroe in divisa che, piuttosto che vergognarsi eventualmente di aver fatto arrivare a 90 anni il pericoloso criminale scusandosi coi telespettatori, ha imbastito la giaculatoria di rito: “….siamo stati insospettiti da uno strano acquisto di immobile di pregio in centro a Torino….e allora zacchete siamo intervenuti…..”. Potevi aggiungere: scusate il ritardo. Ma niente. Il resto della giaculatoria lo trovate su qualsiasi altro caso simile di evasione degli anni scorsi.


Ora la domanda è : ma lo stato e tutte le sue invincibili armate di parassiti alla orlandi e non, in uniforme o meno, dove stanno se uno a Torino, non a Mazzara del Vallo, rimane sconosciuto all’agenzia del pizzo di roma, per 91 anni ?

E a cosa sono servite e a cosa servono milioni di decreti, leggi, regolamenti, circolari di cui il diritto fiscale dispone ?

Ma è una vera insopportabile anarchia questa qui !!

Ora pare che siano passati al sequestro dei beni e dei quattrini del malcapitato. Beni e denari che sono certo domani mattina stesso serviranno ad aiutare milioni di pensionati con la minima, milioni di homeless e disoccupati taGliani, disoccupati cronici della fiat di mirafiori, ma soprattutto per pagare tutti meno tasse !!!

Li avesse versati il vecchietto in tasse regolari anno dopo anno, negli ultimi 60 anni della vita sua, sarebbero finiti senza il benchè minimo dubbio ad alimentare la voragine delle pensioni d’oro, della corruzione pubblica, dei rimborsi elettorali e altre porcherie di specialità dello stato e delle sue cosche. Invece ha lavorato, ha risparmiato, ha dato lavoro a tante famiglie, a pagato fornitori, a prodotto ricchezza, sottraendola meritoriamente agli unici che la ricchezza preferiscono rubarla: i parassiti.

Dovremmo intitolargli una strada a questo 91enne, Via dell’Evaso Ignoto, invece ci teniamo le piazze intitolate al massone don peppino il garibaldino, o dedicate al palmiro che fa rima con scolapiatti. Dovremmo intitolargli scuole e facoltà di economia a questo eroe torinese classe 1925, invece in questa cloaca a cielo aperto abbiamo le scuole intitolate al De Amicis e alle piccole vedette lombarde, e l’economia disastrata di un paese del 4° mondo.

Dovremmo invitarlo il nonnino, a tenere conferenze in ogni piazza, bar, aula, oratorio, campo sportivo e invece in questo fottuto paese abbiamo le lezioni del “fischio amico” delle fiamme gialle e “il mio diario” presentato alle elementari dalla polizia di stato ai neofiti della religione statalista col grembiulino. E gli immancabili tocchesciò con tutta la feccia umana che vi sproloquia da mane a sera.

Al simpatico vecchietto dovremmo intitolare un’altare più imponente di quello della patria, per commemorare le migliaia di ignoti suoi connazionali meno fortunati e capaci, che per essere stati depredati e ridotti sul lastrico dal fischio amico, si sono suicidati o sono spariti per la vergogna. In un paese dove il lavoro è vergogna e la ricchezza un reato. In questo mondo capovolto, senza morale e senza principi, una banda organizzata di estorsori presenta per ladro e malfattore uno che ha passato la vita a lavorare e a difendere i frutti del proprio lavoro. E spaccia per benefattori e missionari del bene comune l’armata dei parassiti che oggi lo avrebbe scovato a orologeria solo dopo 91 anni, per utilizzarlo sul palcoscenico della propaganda, mentre il loro castello di carte si sta sbriciolando in mille pezzi.


Verrà quel giorno.


Di Antonino Trunfio

http://www.rischiocalcolato.it/2016/07/gli-eroi-anonimi.html

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