giovedì 14 gennaio 2016

Il problema della Germania. Che è anche nostro.


Questo è meno un pezzullo di economia che una favola morale, a cui conviene un titolo da Esopo: come l’oro dell’Avaro divenne sterco, o: il Diffidente truffato dagli unici di cui si fidava.-

Come sapete, o dovreste sapere, la Germania accumula un avanzo commerciale enorme ogni anno: lo fa’ dal 2002, ossia in pratica da quando esiste l’euro: che gestisce come la “sua”moneta nazionale e non la moneta comune europea. Esporta moltissimo – anzi ogni anno di più – portando via quote di mercato ai suoi concorrenti che hanno avuto la stoltezza di farsi chiudere nell’euro, moneta non loro. Non è questa però la versione che i tedeschi accettano: nella loro versione, esportano più di tutti gli altri paesi europei, perché loro son efficienti formiche mentre quelli sono fannullone cicale. Loro sono frugali, gli altri spreconi. Loro onesti, gli altri no; laboriosi, gli altri festaioli; loro sono efficienti, gli altri mantengono un sacco di parassiti, e per questo importano più di quanto esportano, perdendo quote di mercato. Se quelli hanno dei disavanzi, dunque, rientrino dai debiti, spendano meno, riducano i salari interni, paghino i debiti crescenti a forza di austerità.

Questa versione – a cui l’Europa deve la grave recessione-deflazione in corso – conferma i tedeschi nella convinzione che la loro ricchezza dipende esclusivamente dalle loro virtù morali. Ciò ha un vantaggio non da poco: che possono rifiutarsi, per alti motivi morali ed educativi, di condividere con gli altri europei le loro ricchezze in surplus.

Eppure glielo imporrebbero le normative europee, oltre che le regole dell’economia di una zona monetaria: la quale viene destabilizzata non solo se dei paesi accumulano troppo a lungo dei passivi commerciali troppo forti (come Grecia, Portogallo, Francia, Italia…), ma anche se alcuni paesi accumulano degli attivi, ossia esportano troppo per troppo tempo. Come la Germania. Sono nove anni (diconsi 9) ormai che la Germania sistematicamente “sfora”, come Grecia, Francia, Portogallo o noi; solo che se noi sforiamo per disavanzo, lei sfora al contrario, perché supera l’attivo commerciale fissato dalla UE al 6% del prodotto interno lordo. Chi sfora per 3 anni di fila, secondo le regole, deve incorrere in sanzioni ed essere obbligato a correggere; ma la Germania le sanzioni le impone agli altri, lei le sfugge. Già anni fa ha fatto aumentare il limite (originariamente fissato al 4% del Pil) a suo vantaggio, facendolo alzare al 6; e nel 2013 ha aumentato al suo eccesso di attivo al 7,3%; nel 2015 toccherà l’8 % del Pil.

Cifre colossali accumulate

Sono cifre colossali che la Germania incamera ogni anno: 195 miliardi di euro nel 2013, salito a 217 nel 2014, cresciti a 250 nel 2015….in nove anni di accumulo, ha messo da parte (non mi fate fare la ricerca) ad occhio e croce almeno 1500 miliardi.
“E’ tutto mio!”

Che cosa dovrebbe fare per correggere lo squilibrio? Darne un po’ agli altri. Indirettamente, ossia importando un po’ di più dai paesi vicini; lanciando lavori pubblici; accrescendo i consumi interni attraverso l’aumento dei salari e quindi del potere d’acquisto dei suoi lavoratori. Anzi, a dirla tutta, per fare dell’euro una zona monetaria vera, Berlino dovrebbe trasferire denaro ai paesi del Sud e alla Francia; nelle zone monetarie vere si fa’ così, in Usa gli stati in attivo trasferiscono a quelli in passivo; in Italia il Nord trasferisce al Meridione 50 miliardi di euro annui; piaccia o non piaccia, chi vuole “Più Europa”, chi aspira ai mitici Stati Uniti d’Europa, deve porre il tema dei trasferimenti della Germania agli altri. Tanto più che la Germania è in infrazione.
La morte dell’avaro

Sapete come ha risposto la Germania, tutta all’unisono, popolazione e leadership: “I nostri soldi agli altri? Mai! Mettere al comune i debiti pubblici di noi onesti e virtuosi coi fannulloni che vivono alle nostre spalle? Nein, nein, nein! Sono nostri soldi, mica vostri! Li abbiamo guadagnati con le nostre virtù! E’ il nostro tessoro!”.

Come il Gollum del film tratto da Tolkien, ecco come sé comportata la Germania: “Il mio tessoro! Il mio tesoro!”

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