sabato 14 febbraio 2015

TI HANNO TOLTO LE TONSILLE ?

Sei spesso stanco/a, poco virile e dormi male? Ti hanno tolto le tonsille!

Esiste una correlazione a livello di ghiandole endocrine fra le tonsille, gli organi riproduttivi e la tasca del cieco del colon, e non si può interferire con questa intima correlazione senza produrre una grave situazione di pericolo.
A una venticinquenne era stata tolta una sola ton­silla quattro anni prima; ciononostante, dopo l’operazione aveva cominciato a notare dei disturbi di cui non aveva mai sofferto prima. Aveva dei dolori alla schiena, sudava spesso e aveva sempre le mani umide; soffriva di frequenti attacchi di vertigini e se ritardava i pasti si sentiva sul punto di svenire. Aveva un sonno inquieto, con stanchezza mattutina e una sensazione generale di debolezza fisica. Si era accorta di essere diventata disordinata e trascurata nella gestione della casa e non aveva più alcuna voglia di cantare.
Dieci anni dopo l’asportazione delle tonsille, un elet­tricista di 28 anni affermava: «Devo essere nato stanco. La mia famiglia e i miei amici mi prendono in giro».
Un’indagine condotta su migliaia di operai ai quali le tonsille erano state tolte da giovani ha chia­ramente dimostrato come i disturbi che insorgono in seguito a una tonsillectomia siano tutti riconducibili a una perdita di dinamismo fisico, sessuale e mentale.


Nel 1952, l’Inghilterra importò varie centina­ia di minatori dall’Italia. Come mai? Perché circa il 60% dei giovani inglesi era privo di tonsille e quindi costantemente troppo stanco per questo tipo di la­voro. In Italia, che era il Paese europeo con la più bassa percentuale di tonsillectomie in Europa, c’era­no uomini virili e vigorosi. Trent’anni di studio in Italia hanno dimostrato che, prima o poi, l’asporta­zione delle tonsille riduce il vigore e la vitalità nei soggetti che l’hanno subita.
I due fratelli Calderoli hanno dedicato a questo tema trent’anni di ricerche approfondite, un periodo sufficientemente lungo per giungere a molte conclu­sioni incontestabili, derivanti da innumerevoli studi condotti sulle vittime della tonsillectomia. Questi studi hanno rivelato che le giovani donne che in pre­cedenza provavano una normale attrazione per I loro coetanei hanno visto capovolgersi le loro sensazioni, fino a non voler più avere niente a che fare con gli uomini. Mogli che un tempo avevano evidenziato qualità amorevoli e premurose all’interno delle loro fa­miglie, occupandosi con affetto di figli, mariti e altri parenti, avevano cominciato a irritarsi facilmente e a prestare minori attenzioni alle esigenze dei loto fami­liari, se non a ignorarle del tutto. I doveri domestici venivano trascurati e tutto quello che riguardava l’or­ganizzazione della casa perdeva qualsiasi importanza.
Uomini d’affari che avevano subito una tonsillecto­mia da adulti trascuravano il lavoro, perdevano interes­se ai contatti sociali e provavano una stanchezza insop­portabile. Le conclusioni inequivocabili di trent’anni di ricerche in questo campo mi hanno convinto che quanto ho avuto modo di osservare nei pazienti non fa che rispecchiare questa tendenza naturale.
Le tonsille sono indiscutibilmente in relazione con la sessualità e con gli organi riproduttivi, le go­nadi (testicoli e ovaie). I fratelli Calderoli hanno di­mostrato che uomini e donne privi di tonsille e di età inferiore ai 28 anni sono rispettivamente meno virili e meno femminili.
Da una ricerca fisiologica e clinica più vasta è emersa l’esistenza di un’intima correlazione fra le tonsille e le ovaie. L’asportazione delle prime può ra­pidamente incidere sulla frequenza e sul volume delle mestruazioni, un fatto che dovrebbe allarmare le donne. In casi simili più di una madre si è spaventata non solo per l’abbondante emorragia durante le me­struazioni della figlia, ma anche per le perdite bian­che patologiche che spesso si verificano fra un ciclo e l’altro a causa di un’infezione vaginale o uterina.
Come ho già cercato di sottolineare, spesso nelle giovani donne la perdita di sensibilità sessuale è una conseguenza della rimozione delle tonsille, che le ha rese frigide. A molte di loro è stato chiesto per quale motivo si sono sposate e la risposta è stata: «Perché lo fanno tutte. In più il matrimonio mi conferisce un ruolo sociale». Questi matrimoni sfociano imman­cabilmente in un divorzio o in sciagure ancora peg­giori. Queste donne perdono la capacità di godersi la vita e di tenere alti l’interesse e lo spirito del marito e della famiglia.
All’epoca in cui il dottor Calderoli scrisse il suo libro Popoli Senza Tonsille, in Italia c’erano tre grandi istituti rieducativi femminili e tutti e tre rifiutavano l’ammissione alle ragazze che erano state sottoposte a tonsillectomia. I direttori di quegli istituti motivava­no la loro decisione con queste parole: «In generale, l’asportazione delle tonsille le rende pigre, il loro ca­rattere risulta cambiato in seguito alla tonsillectomia, e la loro visione della vita è degenerata».
Il risultato finale della rimozione delle tonsil­le era una ridotta attività e vivacità nei bambini, meno buonumore negli adolescenti e una generale apatia negli adulti. La stanchezza viene riscontrata negli studenti, nella vita matrimoniale, all’interno della famiglia e nelle attività sociali. E probabile che le giovani donne private delle tonsille perdano l’in­clinazione a una normale vita sessuale e sviluppino un’avversione nei confronti della maternità. I fa­mosi fratelli Calderoli hanno dimostrato oltre ogni dubbio che le tonsille sono così essenziali nella vita dell’individuo che la loro asportazione può avere ef­fetti frustranti e devastanti, come pure ripercussioni per tutto il resto della vita della persona.
Nelle generazioni passate, e fino ai nostri giorni, le tonsille erano considerate organi di difesa e di pro­tezione. Si riteneva che la loro funzione fosse limita­ta e circoscritta alla cattura dei germi e dei microbi che passano attraverso il naso e la bocca. Se fosse un fatto inconfutabile, allora tutti, ma proprio tutti, sa­rebbero afflitti dalla malattia prevalente in un deter­minato momento. Le cose tuttavia non stanno così. Sono le condizioni dell’organismo, come illustrato da ciò che avviene nel colon, a far sì che le tonsille emettano i loro avvertimenti.  
Le tonsille e le condizioni del colon devono sempre essere considerate e interpretate come fattori di allarme.
Oltre all’importanza delle tonsille stesse, ci sono motivi chiari, evidenti ed espliciti per prestare una meticolosa attenzione al colon. Nessun altro può es­sere responsabile del vostro colon: siete voi a dovervene occupare. A mio parere le irrigazioni coloniche sono la fase più vitale nella cura del corpo: la rimo­zione degli scarti nocivi dal colon elimina o riduce automaticamente l’occlusione di gola, cavità nasali o qualsiasi altro punto in cui abbiano origine i proble­mi con le tonsille. 
La ricerca ha dimostrato che l’asportazione delle tonsille sta avendo serie conseguenze e gravi riper­cussioni sulla vita civile delle nazioni. Se si consi­derano le statistiche nazionali, non c’è da stupirsi nell’apprendere che circa un terzo delle persone spo­sate negli Stati Uniti, in Europa e nei Paesi scandi­navi non ha figli, mentre un terzo ne ha uno solo. Questo fenomeno potrebbe in effetti essere dovuto agli strascichi delle tonsillectomie di massa.
Per quanto mi riguarda, nel mio contatto diretto con le persone ho sempre riscontrato che i disturbi delle tonsille vengono risolti con i clisteri e le irriga­zioni del colon. 
Fonte: Luciano Giannazza da “Il sottosesso nei popoli senza tonsille” di I. e G. Calderoli [Fuori stampa]
Di Dioni aka Riccardo Lautizi
Fonte: dionidream.com
http://informatitalia.blogspot.it/2015/02/sei-spesso-stancoa-poco-virile-e-dormi.html


la medicina post-bellica è tutta amerikana, e include una serie di schifezze come la tonsillectomia, gli antibiotici, la kemio. Il massimo della medicina moderna si ebbe fra le due guerre, soprattutto in ambito austriaco. Bonifiche focali, terapie fisiche di ogni tipo, eliminazione di parassiti e funghi, probiotici, digiuni, alimentazione..... gli amerikani invece dove metton mano fanno disastri. Riprendiamoci la dignità, in medicina ripartiamo dagli anni 40 dove l'uomo era considerato un'unità e non un insieme di pezzi, la natura un'amica e l'autoguarigione la chiave di volta per la salute
Antonio Miclavez
http://altrarealta.blogspot.it/