martedì 11 novembre 2014

E la pillola va giù…


Il medico prescrive un farmaco di cui sa poco o nulla, per una malattia di cui sa ancora meno, per un Uomo che non conosce affatto.

PINPillola
Il mercato ha le sue molteplici forme di espressione, tra queste ce ne sono alcune che sono tra le più remunerative e potenti perché soddisfano un bisogno primario, quello della salute.  Eh sì, la salute è un bene umano ma è sempre di più un business, anzi, non è la salute ad esserlo, ma la malattia, meglio se è cronica.
Purtroppo la medicina tradizionale di rito ortodosso e la ricerca scientifica ad essa collegata, che dovrebbe essere lo strumento per cercare le cause dei malesseri umani per eliminarli, sono interamente in mano alle multinazionali del farmaco che sono le uniche a disporre di risorse economiche necessarie per finanziare scienziati, biologi molecolari e ricercatori in campo medico. Ma se a finanziare la ricerca sono gli stessi che vendono i prodotti che dovrebbero risolvere la malattia, qualcosa non torna.
Se si trova la soluzione al problema, chi comprerà più la pillola e come si arricchirebbero le case farmaceutiche?
Così qualunque medico a cui chiederete le cause di una malattia, soprattutto cronica, vi risponderà che le cause non si conoscono, che guarire non si può, ma che grazie alle medicine si può vivere a lungo.
I medici – anche i più illuminati – i primari, i professori sono tutti formati nei sontuosi convegni internazionali delle multinazionali farmaceutiche, che dovrebbero avere come obiettivo gli approfondimenti sulle patologie, ma finiscono poi con dispensare i “protocolli” di cura che ovviamente prevedono l’impiego dei farmaci da loro prodotti.
Una nuova evoluzione del cortisone che diminuisca gli effetti collaterali, una nuova pastiglia che sia ben tollerata dagli allergici, un farmaco che puoi prendere una volta alla settimana anziché tutti i giorni (ma lo paghi lo stesso come se lo prendessi tutti i giorni) e molte altre strabilianti meraviglie. Per cosa? Non per guarirti, ma per tenerti malato il più a lungo possibile, ovviamente facendo in modo che tu sia soddisfatto. Niente più malesseri, dolorini, eruzioni cutanee. Tutto risolto. Almeno in apparenza. Oggi infatti la medicina, salvo rari casi, cura i sintomi, ma non le cause. Anzi, ormai delle cause delle malattie neppure si occupa più. Qualcuno ci prova qui e là per il mondo e appena ottiene un po’ di credito e visibilità viene subito annientato, tacciato di essere un ciarlatano, uno stregone, un approfittatore.
Se chiedi ad un reumatologo illuminato che ti dà il metotrexato (immuno soppressore) per curarti I SINTOMI dell’artrite reumatoide: “scusi dottore ma da cosa è causata questa malattia?” Fino a 10/15 anni fa ti dicevano che non lo sapevano, che era una reazione autoimmunitaria, adesso ti dicono che è genetica. Tirano in ballo il BLH27 che è un gene e dicono che è colpa sua, che sei sfigato dalla nascita.
Poi guardi i manuali di medicina e senti alcuni medici ovviamente messi ai margini che ti dicono: “non esiste infiammazione senza infezione” è una regola base della medicina, il corpo non si ammala e non reagisce se non c’è una causa e questa causa non può essere un gene. Semmai il gene crea un certo tipo di risposta e di sintomo a quell’infezione, ma la causa è esterna. Solo che nessuno intende approfondire nelle analisi che restano convenzionali. Ormai si sa che certe malattie sono causate dalla presenza anche di batteri comuni, che hanno trovato collocazione nei gangli spinali, piuttosto che da parassiti anche comuni. Ma sono approfondimenti di cui nessuno si occupa. Se tu provi a dirlo a un medico tradizionale, soprattutto se è uno di quelli molto blasonati, ti caccia dal suo studio. Così succederebbe se gli parlassi di psoriasi e delle altre decine di “malattie autoimmuni”. Evitiamo di parlare del semplice raffreddore, che qualcuno si ostina a pensare di curare con le pillole. Cura i sintomi ma non la causa, a cui solo il nostro sistema immunitario è in grado di porvi rimedio.
E’ questo il punto. Il nostro organismo è una farmacia naturale, ha tutto ciò che gli serve per combattere gli agenti esterni, ma affinché sia in grado di farlo deve essere mantenuto con la giusta energia vitale, in forma, su di tono, e quando si parla di tono si parla di Pensiero. Mente, corpo e spirito debbono essere allineati e in armonia tra loro, altrimenti quando qualcuno di questi entra in disequilibrio è evidente che noi avvertiamo i sintomi di quel malessere. E sono quelli che la medicina tradizionale vuole curare, perché per la medicina la mente è un ammasso biochimico di impulsi nel cranio e lo spirito è una credenza religiosa che non si può vedere con la TAC. Non esiste.
Eppure quando un medico non sa cosa rispondere quando un paziente chiede se guarirà, egli non esista a rispondere “siamo nelle mani di Dio”. Ecco appunto. Siamo nelle mani di una macchina perfetta che spesso con i farmaci viene avvelenata anziché aiutata. Spesso i farmaci creano dipendenza agli individui, soprattutto a coloro che soffrono di malattie croniche, perché con la cura dei sintomi si fa credere loro di avere risolto il disagio e dall’altra parte gli si fa arrivare il messaggio che non potranno mai guarire. Certo, se non lavoreranno sulle cause non potranno davvero mai guarire. I sintomi sono lì apposta, campanelli di allarme che ci chiedono di occuparci di qualcosa che non va per il verso giusto e noi, anziché ascoltare questo grido d’allarme, lo mettiamo a tacere con la pillola.
Non c’è cosa più confortante per chi ha un dolore che trovare un medico che ti offra la medicina. E’ ovvio, l’urgenza è che passi il male, ma se poi questo significa non occuparsi delle cause si rischia di diventare dipendenti dal farmaco. Dipendenti dal farmaco per la pressione, per il cuore, per il mal di testa, per il mal di pancia e così via: a ogni dolore una pastiglia. L’approccio olistico-omeopatico purtroppo è ancora appannaggio di coloro i quali si sono Accorti dell’inganno da una parte e anche della meravigliosa risorsa che è il nostro organismo dall’altra. Per fortuna questo numero è in crescita ma non è ancora sufficiente per poter far breccia su vasta scala, anche perché il mercato è presidiato come un perimetro guardato a vista da chi è disposto anche ad uccidere se qualcuno osa muoversi oltre il confine di ciò che è consentito.
E’ cosi che si arricchiscono le multinazionali del farmaco, che non hanno la minima intenzione di promuovere un’effettiva cura e, laddove è possibile, una diagnosi precoce e non invasiva che invece sta a cuore a tanti medici, ricercatori e scienziati che conservano intatta l’etica della loro professione/vocazione. Anzi, questi vengono tagliati fuori come è successo al nostro connazionale fisico e ricercatore Clarbruno Vedruccio, il quale dopo essere riuscito a far produrre il suo Bioscanner alla Galileo Avionica (Società del Gruppo Finmeccanica) è stato fatto fuori perché il macchinario funzionava davvero (qui puoi leggere un articolo a riguardo http://www.ilgiornale.it/news/ha-inventato-macchina-che-vede-i-tumori-accusano-stregoneria.html) .
La Politica, quella con la P maiuscola dovrebbe avere voce in capitolo su questi temi, dovrebbe avere il potere (se molti politici non fossero a libro paga delle multinazionali del farmaco) di poter intervenire con forza per chiedere chiarimenti, per smascherare certe “combriccole” di potere e di affari che sfruttano la sofferenza umana. E invece no! La Politica, sempre meno partecipata, sempre più insultata e sbeffeggiata ha sempre meno potere, sempre meno idee, sempre meno coraggio ed è sempre più al servizio di coloro che sono capaci di soddisfare bene i bisogni dei Popoli. Basta una pillolina e sono tutti contenti.
Armando Siri


http://altrarealta.blogspot.it/