lunedì 31 marzo 2014

L'OMOSESSUALITA' secondo la NMG


NGM - L'omosessualità è scritta nelle leggi biologiche della natura

Scritto da Mauro Sartorio
14/02/2014

L'omosessualità è uno stato ormonale configurato dalla Natura con il fine della stabilità sociale.
In questo senso l'omosessualità è necessaria alla sopravvivenza della specie.
Abbiamo già visto qualcosa rispetto alla filogenesi nella terza legge biologica, e qualcos'altro in tema di mancinismo.
In effetti l'omosessualità non è, come il mancinismo o il genere sessuale, qualcosa che si riceve alla nascita: i connotati fisici di genere sono definiti in maschi e femmine, senza alternative, e distribuiti in una proporzione di 1:1 circa.
Si tratta invece di una "bilancia ormonale" che si sposta durante la vita in modo più o meno accentuato.
Per comprendere veramente a fondo questo tema, è necessario acquisire alcune nozioni che riguardano la corteccia cerebrale perinsulare, ma essendo un tema molto vasto mi riservo di trattarlo in un altro articolo.


La base da cui si parte è comunque questa: tutti i processi sociali complessi, quelli che si svolgono all'interno di una famiglia, di un branco, di una società, sono scritti e programmati nella corteccia perinsulare.
Corrisponde alla più recente area cerebrale in termini evolutivi, così possiamo spiegarne il funzionamento guardando ad esseri di pari livello ma organizzati più linearmente.
Tenterò quindi di fare una sintesi semplificata per comprendere senza troppi tecnicismi il concetto.


Nel branco di lupi c'è sempre il capobranco, che è quello che si è dimostrato più forte e in grado di guidare il gruppo, e ha di conseguenza il diritto di fecondare le femmine per rinforzare la stirpe.
In questa situazione tutti gli altri lupi del branco (secondi lupi) vanno, come si dice, in "conflitto di territorio", che fisiologicamente agisce su alcuni organi specifici, ma fondamentalmente riduce il livello di testosterone nel corpo.



I "secondi lupi" sono tutti maschi omosessuali, nel senso che non hanno diritto all'accoppiamento con le femmine, sono dominati dal capo, e l'abbassamento di testosterone gli consente di non sentire di doversi vendicare del lupo vincitore, ma piuttosto lo adorano a vita e sono disposti a "buttarsi sul fuoco" per lui.
Questo meccanismo permette al branco di mantenersi coeso ed efficace nella lotta per la sopravvivenza, senza rischi di guerre interne che metterebbero in pericolo il gruppo e in definitiva la specie.


Il programma biologico speciale che quindi si attiva nell'organismo con i "conflitti di territorio", viene sfruttato dalla Natura per fare una sorta di "castrazione" che diventa una necessità biologica, permettendo di affiancare i secondi lupi al lupo capo e agli eventuali lupi di riserva (mancini).
Questo programma è così efficiente che i secondi lupi mantengono comunque la capacità di riprodursi in caso di bisogno.


Ci sono inoltre sia lupi dominati dal lupo capo o dal padre (omosessuali per il padre), sia lupi dominati dalla lupa alfa o dalla madre (edipici, omosessuali per la madre).
Questo ultimo attaccamento e sottomissione omosessuale ha una qualità diversa rispetto all'amore che ogni essere ha per la propria madre.
Un rapporto edipico dove l'uomo ha solo la madre e non potrà mai avere una donna pari a lei, e dove andare con un'altra donna corrisponde a farle le corna, si può considerare in termini biologici un tipo di omosessualità da lupo sottomesso.


Stiamo parlando dunque di una bilancia ormonale, di livelli di testosterone che non sono predefiniti, ma sono mobili.
E quando un maschio abbassa il testosterone sarà più femminile, e percepirà anche il mondo "più femminilmente", in modo più remissivo e depressivo (ci si immagini il lupo dominato con le orecchie basse).
Le femmine, che hanno più estrogeni e meno testosterone, fanno anche loro conflitti che riducono i livelli ormonali, che riguardano sempre il territorio ma inteso in modo più femminile, ovvero il territorio quello "interno", della tana, ma anche inteso come lo stesso maschio capo, quindi con una connotazione più sessuale di "non essere presa dal maschio", "non sapere se sono o non sono la sua femmina".
Abbassando i livelli di estrogeni, la femmina in conflitto sessuale si trova in proporzione con più ormoni maschili, comportandosi in modo più iperattivo, aggressivo, più da matrona al comando.



In questa bilancia ormonale, che è variabile durante la vita in base alle situazioni che si creano "nel branco", sia maschi che femmine si muovono allo stesso modo fluttuando tra due estremi, uno di forte mascolinità, aggressività, iperattività, leadership (estrogeni abbassati, conflitti del tipo "ruolo, identità sessuale", soprattutto nel proprio "branco di origine" = famiglia di origine), e l'altro di femminilità, remissività, dolcezza, depressione (testosterone abbassato, conflitti del tipo "sottomissione nel territorio" soprattutto nel proprio "branco di origine").


Possiamo quindi dire che nessuno nella nostra complessa società, dove ognuno ha anche diversi territori in cui si muove, sia solo una cosa o solo l'altra, ma siamo un mix di tutto questo con infinite sfumature che, indipendentemente dal genere sessuale, vanno da un estremo all'altro: esiste quindi il maschio furioso e capobranco, esiste il maschio più dolce con un po' meno testosterone, esiste quello così femminile da iniziare a cercare un compagno maschio.
Esiste la femmina estremamente remissiva, esiste quella più aggressiva con un po' meno estrogeni che tenderà a cercare un uomo dolce e tenero, esiste quella tanto più maschile da iniziare a cercare la femmina.
E questi livelli sono tecnicamente variabili in ogni momento durante la vita, ma siccome viviamo tendenzialmente come abbiamo imparato a vivere (nei primi 6-8 mesi di vita fondamentalmente), le fluttuazioni sono sì continue, ma è raro e difficile che siano molto ampie.
I mancini, a causa dell'inversione nel funzionamento della corteccia cerebrale, sono parzialmente meno predisposti all'omosessualità, tendendo le femmine in conflitto a essere ancora più remissive e femminili, e i maschi a essere più maniacali e iperattivi (NON è una regola).
La cosa certa è che non scappa nessuno, sulla bilancia ormonale siamo tutti in una certa misura omosessuali, chi più e chi meno.


Questo genere di omosessualità è quella, diciamo, di fisiologia normale, e riflette lo stratagemma che la biologia ha escogitato per il funzionamento dei branchi e anche della società umana.


Esistono altre possibilità come cause per l'abbassamento del livello ormonale, ma in questi casi non si parla di omosessualità, ma di asessualità, dove gli organi preposti alla produzione di ormoni femminili e maschili perdono o riducono la loro funzionalità.
Così una donna può diventare più mascolina con l'asportazione delle ovaie, o in seguito a lunghe necrosi delle ovaie per forti "conflitti di perdita", con la pillola anticoncezionale, con veleni...
Un uomo può diventare più femminile con l'asportazione dei testicoli, con i conflitti di perdita, con la castrazione ormonale, con i veleni...


A proposito di amore e rapporti sessuali: i "secondi maschi" (beta) sono quindi tendenzialmente omosessuali e possono avere rapporti anali, che è la modalità di relazione che mantiene uno stato affettivo.
Per la donna questo tipo di rapporto può essere altrettanto piacevole, o può essere un atto di sottomissione d'amore, ma è un po' meno biologico e può travalicare facilmente nella percezione dell' "attacco": la donna, proprio perchè depositaria della grande energia della procreazione, può vivere visceralmente il rapporto anale come un attacco alla sua identità.
Per esempio, se il rapporto è compiuto non come atto d'amore ma come metodo anticoncezionale, questo fatto per una donna, anche se piacevole fisicamente, biologicamente non sta in piedi.
E accade (NON è una regola) che l'organismo reagisca con programmi di fisiologia speciale.


http://5lb.maurosartorio.com/2014/02/omosessualita-leggi-biologiche-della-natura-5068.html

http://frontelibero.blogspot.it/2014/03/ngm-lomosessualita-e-scritta-nelle.html
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La magia - Cos’è, perché funziona, e per quale motivo i politici la usano in segreto





Paolo Franceschetti

Premessa.

Prima di iniziare questo articolo è bene fare una premessa. Ciò che scrivo è diretto a chi non sa nulla di magia e di esoterismo, quindi alla gente comune. In sostanza, è come se mi rivolgessi a un ipotetico me stesso 5-6 anni fa, quando questi argomenti erano per me sconosciuti, e utilizzerò termini e argomenti comprensibili, a scapito della precisione tecnica, al solo fine di far capire alcuni concetti; concetti in realtà banali, ma che per l’astrusità con cui sono in genere presentati, per il tecnicismo utilizzato dagli addetti ai lavori, unitamente alla disinformazione imperante in materia, sono assolutamente sconosciuti alle masse.

I tecnici e gli esperti storceranno il naso per alcune cose che dirò; in particolare partiremo dalla premessa che esoterismo e magia sono due termini da usare come sinonimi. In linea teorica questo non è corretto, essendo la magia una branca dell’esoterismo, ma per semplificare le cose possiamo utilizzare i due termini come sinonimi; in fondo tutti i ricercatori di esoterismo si interessano anche necessariamente di magia, e tutti i maghi sono anche esoteristi, anche se non è vero il contrario.

Una delle cose che, negli studi di questi anni, mi ha sorpreso di più, è stato lo scoprire che la magia è uno degli strumenti più potenti utilizzato dai personaggi più famosi e influenti della terra; reali di casate europee, presidenti USA e primi ministri italiani, francesi, spagnoli; politici (i più insospettabili, da Bertinotti e Borghezio, a Berlusconi o Prodi), personaggi TV, ecc.
A prima vista questa cosa può apparire strana o frutto di fantasia (già mi vedo gli scettici alla lettura di queste righe dire: “le prove, Franceschetti, vogliamo le prove”), ma che lo strumento esoterico/magico sia diffusissimo in tutti gli ambienti dei personaggi più potenti della terra, lo dimostrano, oltre a studi importanti – come quelli dello storico Giorgio Galli – un argomento decisivo, di tale importanza da essere idoneo a troncare ogni obiezione.

domenica 30 marzo 2014

LA TERRA VISTA DALLO SPAZIO




Time lapse della sequenza di fotografie scattate con una special low-ligh 4k-camera dall'equipe della stazione spaziale nasa durante la spedizione 28 & 29 da Agosto ad Ottobre 2011.
Tutti i diritti sono ad essi riservati.

Locations in ordine di apparizione:

1. Aurora Borealis United States di notte
2. Aurora Borealis est United States di notte
3. Aurora Australis dal Madagascar al sudovest Australiano
4. Aurora Australis sud dell' Australia
5. Costa nordovestUnited States fino al centro Sud America di notte
6. Aurora Australis dal sud del Northern Pacific Ocean
7. Meta strada intorno al mondo
8. Volo notturno sopra l'Africa centrale ed il Medio Oriente
9. Volo pomeridiano sopra il Deserto del Sahara ed il Medio Oriente
10. Volo sopra il Canada ed il centro United States
11. Volo sopra Sud California fino ad Hudson Bay
12. Isole nelle Filippine di notte
13. Volo sopra l'Est Asiatico fino al Mare delle filippine e Guam
14. Vista del medioriente di notte
15. Volo notturno sul Mar Mediterraneo
16. Aurora Borealis e United States di notte
17. Aurora Australis sopra l'Oceano Indiano
18. Europa dell'Est fino al Sud-Est Asiatico di notte

Tutte le immgini sono di proprietà del Image Science & Analysis Laboratory, NASA Johnson Space Center, The Gateway to Astronaut Photography of Earth
http://eol.jsc.nasa.gov

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Le 10 tavole della frignatina renziana


I renziani – quelli più tifosi intendo, non certo quelli più dialoganti – paiono già alla canna del gas. Li capisco e non poteva essere altrimenti: invece di innamorarsi di miti veri, che so James Hunt o Jimi Hendrix, si sono infatuati della copia un po’ pingue e assai meno intellettuale di Mister Bean. E già arriva il riflusso, la disillusione: quel senso frustrante di fallimento. Per questo soffrono. Però non possono ammetterlo. E allora, come nei film più scontati, partono con gli “alibi” e i “contrattacchi” da tifosi feriti, evidenziando così una totale mancanza di argomenti. Quando gli ricordi che Renzi è solo chiacchiere e supercazzole, rispondono sempre – sempre – allo stesso modo. Chiamatele “Le 10 tavole della frignatina renziana” e condividetele nella vostra bacheca. Vi farà comodo per disinnescare gli “attacchi” dei pasionari renziani. Sono tavole che non cambiano mai, mantra autoassolutori. Pianti da ultrà traditi, come quando ricordi a un fan di Muccino che forse L’ultimo bacio non è un capolavoro e loro ti replicano piccati: “Fallo tu allora il regista, sei invidioso di Accorsi”. Sì, buonanotte.

Le 10 tavole della frignatina renziana

1) “Sai solo criticare,non ti va mai bene niente”. Può anche essere, ma voi sapete solo dire sì e pare andarvi bene tutto. Se Renzi vi dicesse che è la reincarnazione di Jim Morrison, voi ci credereste: davvero vi accontentate di così poco? Avete comprato i sogni al discount? Guardate che le utopie son gratis, eh. Se Renzi fa una legge elettorale orrenda (scritta da Verdini), conferma l’acquisto degli F35 e mette la Barracciu sottosegretaria, devo “esultare”? Perché? De che?

2) “Provaci tu al suo posto, fallo tu il Premier”. Altro mantra stitico dei renziani, come i fan di Ligabue quando gli tocchi l’idolo: “Scrivila tu allora Urlando contro il cielo“. Certo: quindi, quando i giornalisti criticavano la Thatcher, prima di farlo dovevano invadere le Falkland? Ma che ragionamento è? Se decidi di fare il politico e poi non sai fare il politico, il minimo è che ti critichino. Altrimenti comincio anch’io con questo strepitoso alibi: “Mi attacchi? Non ti piaccio? Falle tu allora 500 persone a teatro ogni sera e 120 repliche in un anno e mezzo”. Che senso avrebbe?

3) “Sei invidioso, sfigato, fallito, stai a rosicà”. Ma invidioso de che? Rosicare per cosa? Invidioso di Renzi? Dei suoi nei? Dei suoi denti? Delle sue cravatte alla Andrea Diprè? Delle sue letture tra De Gasperi e Jo Squillo?Premesso che l’invidia presuppone un sentimento di inferiorità verso qualcosa o qualcuno, e non mi capita più o meno dal ’77, se fossi(mo) invidioso/i di Renzi avrei/avremmo un livello di perversione che in confronto De Sade era Gandhi.

4) “Dici sempre le stesse cose”
. Può essere, ma se gli altri fanno sempre gli stessi errori mica è colpa mia/nostra.

5) “Sei palloso, parli sempre di Renzi”
. In realtà no. Parlo anche di tante altre cose. Però, sapete com’è: se Renzi è premier e uno in tivù o sui giornali è chiamato a parlare di politica, è difficile che trovi il tempo di disquisire – in pubblico – di Van Basten, Ribolla di Josko Gravner e trampling con Rosario Dawson in tacco 12 (ma se volete ci provo: mi divertirei molto di più).

6) “Non sei democratico e blocchi chi ti critica. Invece Renzi è democratico, brutta testa di cazzo coglione di merda”. a) Verissimo: nella mia pagina facebook non sono minimamente democratico (il moderatore si ispira a Pol Pot). b) Falsissimo: in questo blog e in tutta la Rete è lecito e anzi incentivato insultarmi c) Falsissimo: se non la pensi come Renzi, non hai futuro nel Pd. Se non al massimo nella riserva indiana à la Civati. d) “Brutta testa di cazzo coglione di merda”, forse, non è esattamente una “critica”. E ve lo dico da toscano, dunque abituato a ben di peggio.

7) “E Grillo, allora? Lui non lo critichi, eh?”. E Grillo, “allora”, a volte dice cose giuste e a volte bischerate. E quando sbaglia lo critico, al punto che un giorno sì e un giorno no lui e Yoko Casaleggio sfanculano me e Il Fatto. Ma cosa c’entra? Rispondere a una critica con un “sì ma gli altri son peggio” è la prova evidente che non si hanno argomenti. Non è che, se uno (forse) ha la rogna, tu diventi automaticamente sano. Non funziona così: un errore è un errore. Un obbrobrio resta un obbrobrio. Il “così fan tutti” lo lascio a chi sa metterlo in musica, tipo Mozart. Su, renziani: trovate alibi migliori. Yes we can.

8) “Siete uccelli del malaugurio, disfattisti, gufate”. Quando avete davanti un renziano che vi dice che l’ottimismo è il profumo della vita, rispondetegli che di Tonino Guerra ce n’era solo uno. E poi ditegli “gne gne specchio riflesso”, come all’asilo, perché il livello è quello.

9) “Renzi è l’uomo del fare”. Sì, ma per ora è quasi sempre l’uomo del fare cazzate. Un po’ poco per avere un’erezione politica – anche se in giro vedo un sacco di elettrici ed elettori con l’orgasmo facile.

10) “Lasciatelo lavorare”. Come diceva Iva Zanicchi di Berlusconi. Wow, che tesi difensiva granitica. Renziane e renziani, senza offesa: se io cado dall’ottavo piano, non ho bisogno di aspettare lo schianto per sapere che prima o poi mi farò male. Molto male.

Vamos?

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/29/le-10-tavole-della-frignatina-renziana/930698/
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sabato 29 marzo 2014

IL PARASSITA NASCOSTO E LA SOCIETA'

Il mondo inteso come "società" è come un'enorme palla di neve che ruzzola giù da una montagna a tutta velocità, in continua crescita verso l'inevitabile schianto. Immaginiamo una forza che spinge, con grande potenza, un oggetto verso una determinata direzione. Innanzitutto dobbiamo comprendere cos'è la "società". Al di là del significato conosciuto esiste anche un significato sconosciuto, ed è proprio di questo che voglio parlare. Un parassita si nasconde dietro questo scenario e si nutre di tutto ciò che "vive".
 
La "società" è un termine che ne nasconde un altro. Il termine nascosto o semi nascosto è "omologazione". In poche parole non può esistere una società senza l'omologazione. Ma quali sono gli svantaggi dell'omologazione? L'omologazione è un termine che intende la costruzione di un modello di uomo ben preciso, di un'immensa eggregora, di uno stereotipo che calzi "bene" a tutti e che semplifichi e sostenga l'esistenza e quindi l'uomo, in particolare, la massa a cui vengono fornite tutta una serie di informazioni su come pensare, agire ed essere e sopratutto, su cosa credere e cose non credere.
L'omologazione non richiede un'individualità, non richiede genialità o particolari qualità individuali, anzi direi proprio che le "qualità" non sono adatte a questo contesto. Ovviamente è sottinteso che mi riferisco a delle qualità fuori dal comune. Non mi riferisco a quelle "qualità" che possiamo definire "standard" proprio perchè non hanno origine nel proprio sè, sono per forza di cose, fasulle e vengono imposte dal modello di società.
Non si può sviluppare un'individualità e omologarsi contemporaneamente.
La società è un organismo su cui sono stati impiantati tutta una serie di ideali, convinzioni e convenzioni, credenze, paure, mode, opinioni sulla vita e tutta una serie di differenze che dividono e barricano gli uomini all'interno di una serie limitata di modelli che vanno, dal mendicante al manager di una grossa azienda; la lista è lunghissima. In pratica il modello di società fornisce, a sua volta, una serie di modelli che rendono gli uomini uguali su certi aspetti e diversi su altri, ma si tratta di una diversità fasulla che sviluppa una incompatibilità di fondo, quasi inevitabile. Basti pensare alle classi sociali, al patriottismo alle divisioni geografiche e a tutte quelle dimensioni che dividono gli uomini in razze o li collocano in svariate posizioni sociali.
Chiunque non rientri in questi modelli viene scartato dalla società stessa perchè considerato come "non funzionante", viene considerato un soggetto che non si è "realizzato". Non a caso chi non rientra in questo modello di omologazione è definito spesso "asociale" o nel migliore dei casi un cattivo partito. Chi rifiuta ogni compromesso è considerato un pazzo.
Niente può fermare questa "palla di neve" perchè il suo peso e la sua velocità sono rapportati alla grandezza e all'importanza che la massa attribuisce a questi modelli che si potrebbero definire dei veri e propri guardiani meccanici dell'al di qua e che non consentono il passaggio che conduce verso l'io autentico, verso il potenziamento individuale e a tutti i vantaggi alchemici che ne possono derivare. Non voglio dire che questa non è alchimia, tutto lo è, ma le tappe in cui un elemento si trasforma definitivamente sono "periodi" alchemici molto importanti, in cui l'individuo scatena l'Hermes trasformatore e libera la coscienza da questa insaziabile gola che inghiotte tutto e tutti. Una coscienza superiore in grado di restituire all'anima la vera essenza, il vero potere e consentirle di riappropriarsi di tutta la luce ceduta ai parassiti, proprio come illustrato nella Pistis Sophia. L'analogia è impressionante. 
L'anima viene depredata proprio del suo potere di rendere perpetuo tutto ciò che tocca. Un piatto che fa gola a quegli aspetti di noi che hanno sviluppato una dipendenza a vizi e corruzioni e cercano di far sopravvivere questo regno materialista, il più a lungo possibile. Appare chiaro quindi che questi "divoratori" di "luce" vivono tra il nostra sè inferiore e il nostro sè superiore, e cercano con tutti i mezzi di occludere il passaggio che consente all'io superiore di manifestarsi nell'uomo, e non mi riferisco all'io superiore della psicologia, ma a un io superiore in senso assoluto e quindi, a rigor di logica, anche sconosciuto. Non è certo qualcosa che rientra nelle definizioni che gli uomini hanno dato ma piuttosto qualcosa che in realtà non conosciamo ancora bene, ma che tuttavia vive in noi; è dentro di noi.


L'alimento del Parassita
 
Il modello di società, come ho già accennato, innesca una forma di discrimazione ben mirata, inconscia, e in alcuni casi, conscia, utile ad esorcizzare l'eventualità che qualcuno possa liberarsi dalle proprie invisibili catene e riappropriarsi  del proprio sè; dell'alimento utile a sviluppare il proprio mondo individuale, ed esistere veramente. 
L'alimento in questione è la stima, la compartecipazione idealistica, la compassione, ciò in cui si crede. Tutto questo viene indirizzato verso una figura invisibile ed "esterna" al proprio sè, che sostituisce l'individuo; che lo possiede, che trasmuta in esso, diventando il parassita "ospite a vita".
Questo alimento è infatti assorbito completamente da questo "modello" attraverso il canale psichico e non solo. Viene "drenato" e quindi sottratto... rubato.
Immaginate una persona importante, con tanto di riconoscimenti, può nutrirsi in parte di questo alimento perchè ne ha il diritto, e tutti gli altri acconsentono, non perchè hanno sviluppato un effettiva stima nei confronti del soggetto in questione, tanto per la "fede" nel modello proposto dalla società stessa, che hanno sviluppato. 
L'alimento di cui ho parlato, che rappresenta in realtà la sostanza energetica stessa di cui l'uomo dispone, viene convogliato all'esterno rispetto all'io soggettivo... rispetto al proprio sè.
Voglio porre la massima attenzione su questo punto perchè è fondamentale in tutta questa vicenda.
La persona di successo, in realtà non si sta nutrendo di questo "alimento", non sta incontrando il proprio sè, ma sta facendo da tramite inconsapevolmente o meno ad un'altra entità. Egli porta questo cibo ad una bocca che in realtà non è la propria. Non sono soddisfazioni prodotte dal proprio sè ma sono istillate al fine di produrre "energia vivente" e cederla a questo falso io a scapito dell'io autentico.
L'uomo cede letteralmente a questo modello esterno, a questo archetipo, a questa frequenza, la sua anima, il suo alimento... se stesso e la sua libertà.
In realtà, sembra, che l'uomo stia nutrendo la propria anima ma non è così, in realtà egli sta nutrendo una sovrastruttura potenzialmente inconscia e meccanica, posta all'esterno del sè autentico e che fa da fortezza, da gabbia per l'anima individuale, che non trovando spazio né alimento, deve mettere in atto la sua alchimia su un livello di coscienza più sottile, che non percepisce e che scatena una serie di eventi che spingono verso la rottura di questa "stortura" esistenziale, di questa pandemia psichica di cui l'uomo è "irrimediabilmente" affetto; di questa palla di neve che ruzzola giù sempre più velocemente; l'anima risolve questo problema tramite vie traverse che nemmeno gli "arconti" conoscono.
In buona sostanza l'uomo cede costantemente tutto ciò che ha a questo io fasullo, questo io impersonale e meccanico e quindi conduce se stesso e gli altri verso lo schianto finale.
Ma dove va a finire tutta questa energia? Chi se ne nutre?


Questa, signori miei, è la domanda delle domande. Perchè gli aspetti parassitari dell'anima/miscela che si pappano tutto l'oro reale esistono davvero e vivono in noi, drenano le nostre vite mentre ci distraggono con tentazioni e vizi a misura d'uomo. Rubano l'oro immateriale, l'unico vero tesoro, che è rappresentato dall'immenso potere dell'anima. Qualcosa che può consentire all'uomo un'esistenza vera e propria, una maggiore libertà dell'io all'interno degli elementi fisici e astrali, se non addirittura, alla trasformazione di tali elementi, nulla di strano sarebbe in fondo se il Carbonio cambiasse la sua struttura, è già successo e succederà ancora a livelli, per forza di cose, impensabili.
Rimane il fatto che il momento presente è in realtà concatenato al suo passato e alla sua concezione di futuro e l'uomo è schiavo di questo sistema. Egli continua a fare da cibo per questo insaziabile "padrone nascosto", sostiene questo parassita meccanico.
Pensate al film Matrix, e sarà facile comprendere come la realtà sia pressochè identica a quella illustrata nel film.

Gabriele Sortino
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AFFERMAZIONI ALLUCINANTI DEL PROFESSOR FRANCO BERRINO

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AFFERMAZIONI ALLUCINANTI DEL PROFESSOR FRANCO BERRINO

IL MALATO PRIMA DI TUTTO E' UN CLIENTE DELLE CASE FARMACEUTICHE E TALE DEVE RESTARE, NON DEVE GUARIRE DEL TUTTO!! 
Franco Berrino, direttore dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano, nella sua intervista alle Iene ha fatto la settimana scorsa delle affermazioni incredibili ed allucinanti. Riconosciuto che la Sanità rappresenta l'industria numero uno della nazione italica, ha pure aggiunto che le cure chemio vengono spesso prescritte ed attuate tanto per farlo, tanto per mostrare che si fa comunque qualcosa. Ha concluso ammettendo che se la gente si ammala aumenta il PIL e diminuisce lo SPREAD, allontanando i fantasmi che tormentano il sonno di governo, stato e istituzioni. Buona a sapersi! Le sue dichiarazioni fanno poi il paio con quelle del non meno quotato Umberto Veronesi. Cinquant'anni fa c'era solo un caso di cancro su 30 persone. Oggi si verifica un caso ogni 3, grazie soprattutto alle bistecche, al pollo, al prosciutto e alla mortadella.

Valdo Vaccaro

venerdì 28 marzo 2014

L'alcol è un incubo Ma la vera droga sono le nostre ansie


Bellocchio racconta il fondo della bottiglia e ci ricorda che tutti siamo prigionieri di riti, sostanze e persone..

«Sono un alcolizzato, sono un tossicodipendente, sono un omosessuale e sono un genio» disse Truman Capote senza farla tanto lunga. Mentre lunga sarebbe la lista di scrittori e artisti dipendenti da sostanze varie.

Baudelaire da alcol e oppiacei, come Cocteau, Stephen King dalla cocaina, William Borroughs dall'eroina, e via elencando. L'alcol, soprattutto, è la forma di dipendenza più diffusa, da Edgar Allan Poe a Dorothy Parker, da Charles Bukowsky a Michel Houellebecq. Nella musica poi non ne parliamo, se non sei drogato che rockstar sei?

Nel suo piccolo Violetta Bellocchio (non lasciatevi ingannare dal cognome credendo sia un'omonimia, è la nipote di Marco Bellocchio), ha appena pubblicato un memoir intitolato Il corpo non dimentica, nel quale racconta i suoi tre anni da alcolista. Pubblicato da Mondadori nella collana Strade Blu (blu come la blu sky, la metanfetamina «cucinata» da Walter White in Breaking Bad) voi direte: ma che ce ne frega della Bellocchio? Invece è un libro divertente. Dovrebbe essere tragico ma, perdonatemi, non ci riesco. La verità è che leggere delle dipendenze altrui rallegra e consola dalle proprie, e quindi, finché la Bellocchio soffre, non annoia. Tuttavia non ci sono solo le dipendenze da sostanze varie, sebbene nella nostra cultura il concetto di «dipendenza» sia guardato con sospetto moralistico a prescindere. Eppure senza dipendenza, dalle cellule procariotiche all'uomo, non c'è vita. Spesso non c'è neppure lavoro, chiamato appunto lavoro dipendente. Per questo ci è simpatico Doctor House, dipendente dalla Cuddy ma anche dal Vicodin (quanto Sherlock Holmes dalla cocaina), e ci piace perfino Dexter, dipendente dagli omicidi.

Mia madre dice sempre di non prendere ansiolitici e antidepressivi perché creano dipendenza, come se la serotonina non fosse una dipendenza naturale e la sua mancanza non portasse alla depressione naturale. Le mie amiche donne guardano la Xbox con sospetto («Sei dipendente dai videogiochi»), come se ci fossero altri modi più economici di poter essere Batman. Tanto ho l'alibi di essere uno scrittore, sono strumenti di lavoro, volendo mi scarico dalle tasse anche la tv via cavo. E poi, sinceramente, se togliamo le dipendenze, cosa ci resta? Restano le cose che facciamo ogni tanto perché non sono abbastanza interessanti da farle sempre.

Per esempio sui pacchetti di sigarette si legge «il fumo crea dipendenza» e non ho mai capito se è un avvertimento negativo o positivo, io d'istinto penso: fico. Invece la più bella risposta sul fumare l'ho avuta da Vittorio Feltri, quando gli ho chiesto: «ma quante sigarette fumi?», e lui «più che posso». Fumare fa male? Eppure si è dipendenti dal cibo e dall'ossigeno, ma nessuno ci dice di smettere di mangiare e di respirare. Il cibo e l'ossigeno non uccidono? Lo dite voi, a lungo termine tutto uccide. Più respirate, più invecchiate, tanto varrebbe non nascere. Infatti per Leopardi «è funesto a chi nasce il dì natale», quindi era contro le dipendenze, praticamente un salutista. Tra parentesi, oltre che da Ranieri, Giacomo era dipendente dai gelati, ma è morto di colera a Napoli (vedi Napoli e poi muori).

Intorno ho solo amici dipendenti da qualcosa, per fortuna. Alessandro Gnocchi è dipendente dalla musica rock, per un disco potrebbe uccidere. Antonio Franchini dalle arti marziali, se ogni giorno non picchia qualcuno in palestra sta male. Mario Desiati è dipendente dalla Puglia, poveretto. Il critico d'arte Gianluca Marziani è talmente dipendente dal suo feticismo che il suo account su Instagram sembra un negozio di scarpe femminili. Fulvio Abbate è dipendente dai video su Youtube di Fulvio Abbate, è quello messo peggio di tutti.

Gli sportivi e i religiosi, che non frequento, sono dipendenti rispettivamente dall'attività fisica (libera endorfine) e dalle preghiere rivolte ai propri idoli immaginari, e ormai tutti siamo dipendenti da Google, Facebook, Whatsapp e Twitter, non per altro io quando vado in un posto chiedo «C'è il wifi?», se non c'è non ci vado. Posso fare a meno della rete del letto ma non della rete di internet. Ci sono quelli, pochi, tipo Moresco e Coetzee, senza cellulare e senza mail, in realtà sono dipendenti dall'idea di non essere dipendenti dalla tecnologia, una schiavitù.

E l'amore? Non è una dipendenza? Andatelo a dire al giovane Werther, o a Madame Bovary, o a quei due tristissimi sfigati di Renzo e Lucia. E chissà quanta ossitocina e dopamina aveva in circolo il povero Don Rodrigo. Al cuor non si comanda, proprio perché è una droga potentissima. Per la verità non si comanda neppure al pene, ma se dici a una femminista che ti eccita senza amarla ti querela. Infine la mia psichiatra mi ha guardato male quando le ho chiesto se, per caso, non mi poteva prescrivere un inibitore selettivo della ricaptazione della dopamina, insomma volevo solo innamorarmi senza dover fare la fatica di sopportare una donna. A proposito, c'è la dipendenza dalla pornografia. Che però, tra tutte, è la più salutare: statisticamente uccide meno della dipendenza da una moglie.

 Ven, 28/03/2014
Fonte Il Gionale
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GRILLO siate curiosi, guardate che cosa c’è dietro la notizia,

"Scusate. Io non ci posso stare più! Non ci posso stare! Il M5S non può permettersi di perdere le elezioni contro dei mistificatori della realtà, non è possibile! O voi diventate giornalisti di voi stessi e vi appendete per i piedi e guardate le notizie al contrario, perché non si possono leggere queste cose qua! Ormai c’è la menzogna unica. Il Parlamento promuove la sua menzogna e i giornali e i mezzi di comunicazione e le televisioni la loro menzogna.
Ora l’abolizione delle province è su tutti i giornali: "abolite le province". Non è vero! Noi quando abbiamo iniziato non ci siamo candidati alle provinciali, mai! Non ci siamo mai candidati perché le volevamo abolire. L’unica legge costituzionale che è stata presentata in Parlamento è stata fatta da noi!Andatevela a leggere! Non ne parla nessuno! Abolite le province?! Non è vero! Mistificano in una cosa vergognosa, con tutti i giornali e i giornalisti dalla loro parte!
Aumenteranno di 26.500 i Consiglieri comunali, tolgono le province e scaricano tutto il personale sui comuni, aumenteranno di più di 5.000 unità gli assessori comunali! E poi questo pupazzo che gira, che gira, che dice... Succede così: loro dicono abolite le province, vanno nelle piazze e poi dicono gli unici che hanno votato contro sono i grillini. Capito?! Non è vera la loro storia, dovete pensare la realtà in un altro modo! Obama viene in Italia e va dal Papa per farsi due foto, viene qui perché si è preoccupato della nostra riduzione delle spese militari degli F35, viene qui a parlare di questo, e Napolitano subito va in televisione a dire bisogna spendere di meno! Obama viene a vendersi il suo gas di scisto che ha scoperto che ne ha per 100 anni, e il più grande giacimento oggi al mondo, uno dei più grandi, ce l’ha Israele! 

Viene qua a contrabbandare la sua economia e noi tutti zitti, tutti niente! Tutte robe così! Ma non è possibile! Allora mi butto dalla finestra, ci buttiamo tutti dalla finestra, che cosa dobbiamo fare?! Siamo a armi completamente impari! Non possiamo pensare che la menzogna vinca su tutto. Che si quoti in borsa la menzogna, farebbe miliardi.
Abbiamo la menzogna unica! Di qua c’è De Benedetti, di là c’è Berlusconi, con la regia di questo anziano signore che si è raddoppiato la carriera. Con uno che non è stato eletto da nessuno, con un Parlamento di nominati! Con massoni a Firenze, andate a vedere chi c’è dietro a questo qui che gira! Noi dimostriamo con i fatti le cose. Diremo tutti le stesse cose in questa campagna, è questo il problema. Non capirete più la differenza, ma la differenza sono le persone! La differenza sono le persone che vi dicono le stesse cose! Quelli non sono credibili, perché mentono! Mentono sapendo di mentire! Vanno nelle scuole e scappane dalle uscite secondarie! "Non voglio la scorta perché la scorta sono i cittadini", li aspetti!
Io voglio che voi vi ribelliate! Prenderemo delle contromisure, prendiamo dei pullman, un camper, ci mettiamo sopra il tetto con un amplificatore della Madonna, veniamo lì e spargiamo un po’ di seme di realtà. Vi ho dimostrato in tutti questi anni di non avere mai mentito, non vogliamo fare coalizioni e non le abbiamo fatte, a casa tutti e ce li manderemo. 

Ora andiamo in Europa per cambiare l’Italia da là. Noi andiamo lì a togliere il Fiscal Compact, a togliere il Mes, a togliere il pareggio in abito in costituzione. Se non andrà bene allora parleremo di debito, di spalmare il debito, eurobond, e faremo un referendum sull’Euro! E se usciremo lo avrà decretato il popolo italiano!
I giornali sono spazzatura! Per piacere: siate curiosi, guardate che cosa c’è dietro la notizia, per favore, perché tutte le cose che sapete sono false e la verità è quello che non sapete!
Beppe Grillo

Video http://www.beppegrillo.it/videos/0_qqgxzxwi.php
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ALTERNATIVA AI CIMITERI


RIVOLUZIONE EPOCALE, ADDIO AI CIMITERI: DOPO LA MORTE OGNUNO DI NOI POTRÀ DIVENTARE UN ALBERO CON L’URNA BIOS DI MARTIN AZUA




Mai più cimiteri, dopo la morte ognuno di noi potrà diventare un albero. Grazie a un’idea designer spagnolo Martin Azua, è nata infatti l’urna Bios, cioè un’urna completamente biodegradabile che contiene un seme di albero. Una volta piantato, il seme dell’albero si nutre e assorbe le sostanze nutrienti dalle ceneri..



L’urna è realizzata in noce di cocco e contiene torba compattata e cellulosa. Le ceneri vengono mescolate con queste sostanze, e il seme collocato all’interno. È anche possibile scegliere quale tipo di albero si vuole far crescere, e quindi quale tipo di albero si può diventare nella “nuova vita”. Una sorta di rinascita post-morte: chi può preferire una pietra tombale a quest’idea così geniale? Anche perchè questi alberi potranno essere collocati ovunque, e non negli angusti e depressivi cimiteri. Nel giardino di famiglia, nella casa dei propri cari, o in una zona dal paesaggio incantevole per poterlo continuare ad ammirare e gustare per sempre, nei secoli dei secoli. Potremmo approfittarne per dare un senso ulteriore alla nostra vita all’insegna del rispetto ambientale. Ci auguriamo che quest’idea geniale diventi una rivoluzione epocale, riuscendo a dare una scossa alla nostra cultura troppo ferma su posizioni antiche e assolutamente superate dai tempi. Complimenti a Martin Azua!

Di Peppe Cardi

Fonte:http://www.meteoweb.eu/2014/03/rivoluzione-epocale-addio-ai-cimiteri-dopo-la-morte-ognuno-di-noi-potra-diventare-un-albero-con-lurna-bios-di-martin-azua/272030/http://altrarealta.blogspot.it/

RENZI OBAMA vacanza romane


DI CARLO BONNEY
noreporter.org

Renzi si prosterna ad Obama scodinzolando contro Russia e Germania

L’icona della sinistra mondiale, Barack Obama, arriva oggi a Roma ad incassare l’appoggio di Renzi e del Governo italiano alle sanzioni contro la Russia.

In cambio, Renzi, da buon proconsole, potrà esibire, in un‘atmosfera da "Grande Bellezza" romana, con tanto di repulisti del Colosseo per l’occasione, la grande stima ed amicizia che lo lega all’”Imperatore”.
Una sceneggiata da quattro soldi, che oltre a farci precipitare nel solito ridicolo cliché italiota, già visto in tanti film americani girati su Roma occupata negli anni cinquanta, si consumerà tra imponenti misure di sicurezza da sventolare sui TG nazionali e tanto di passeggiata archeologica e blocco della città.

Il feeling di servilismo che lega la sinistra italiana e gli americani data oltre mezzo secolo e neppure gli epigoni del PCI, come Renzi, riescono ad affrancarsene :in questo caso, con un pizzico di cialtronaggine in più fornita dai tempi.

L’Obama de’ noantri appoggerà senz’altro la politica antirussa degli americani e potrà sfoggiare i “brillanti “risultati di politica interna da lui raggiunti in poco tempo: ovviamente, tutte cose di cui agli americani non frega nulla.
Il succo della missione di Obama in Belgio, Olanda e Italia, “paesi minori” nello scacchiere europeo, è quello di isolare i refrattari tedeschi, poco inclini ad alzare la voce con Putin, sulla questione ucraina, per mille buoni motivi, a cominciare da quello energetico.

Hollande e lo sfiatato partito socialista francese, dal canto suo, non hanno oggi la forza politica di promuovere alcunché, soprattutto dopo la batosta alle recenti amministrative e quindi quale migliore occasione per Obama di vellicare i bassi istinti dei paesi che non contano nulla , per dividere ulteriormente il recalcitrante e confuso scacchiere europeo?
Dopo aver considerato il dossier Europa, poco interessante negli equilibri mondiali, oggi, dopo il riavvicinamento tra Cina e Russia, suggellato dal secco No di entrambi al Trattato dell’Aja, sulla regolamentazione degli arsenali nucleari, la strategia americana, ha rimesso al centro l’attenzione verso l’Europa, cercando di indebolirne l’asse portante, la Germania, attraverso l’utilizzo degli “utili idioti” come Renzi.

Non a caso, Renzi, nelle scorse settimane si è proposto, ad uso e consumo interno, come alfiere di una nuova partnership con la Merkel e con l’Unione Europea, giocando abilmente sulla non sudditanza nei loro confronti, ma su un preteso rapporto di parità, finora più formale che sostanziale.

In questo modo tenta di ottenere due risultati: sul piano interno, di erodere i sentimenti antieuropeisti che covano nel paese ritagliandosi spazi di autonomia di manovra e di scarto rispetto alla UE, per non rischiare un effetto simile a quanto avverrà in molti paesi europei alle elezioni di maggio e sul versante internazionale, di accreditarsi nel ruolo di “guastatore” in funzione antitedesca, permettendo agli USA di ammorbidire la Merkel sui negoziati di libero scambio in corso tra USA ed Unione Europea e soprattutto in materia di posizionamento nei confronti della Russia di Putin.

E ora godetevi il remake di "Vacanze Romane" con Obama al posto di Gregory Peck che visita Roma in lambretta, dietro di lui, invece di Audrey Hepburn con le gambe di lato, immaginate Renzi al suo posto (è dura lo so..) e avrete il quadro della situazione.

Carlo Bonney

No Reporter

Link: Il giullare del clown

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Ucroniutopia - Essere governato

"Essere governato significa:

Essere guardato a vista, ispezionato, spiato, diretto, legiferato, regolamentato, recintato, indottrinato, catechizzato, controllato, stimato, valutato, censurato, comandato,

da parte di esseri che non hanno né il titolo, né la scienza, né la virtù.

Essere governato vuol dire essere,
ad ogni azione,
ad ogni transazione,
ad ogni movimento,

annotato, registrato, censito, tariffato, timbrato, squadrato, postillato, ammonito, quotato, collettato, patentato, licenziato, autorizzato, impedito, riformato, raddrizzato, corretto.
tassato, addestrato, taglieggiato, sfruttato, monopolizzato, concusso, spremuto, mistificato, derubato represso, emendato, vilipeso, vessato, braccato, tartassato, accoppato, disarmato, ammanettato, imprigionato, fucilato, mitragliato, giudicato, condannato, deportato, sacrificato, venduto, tradito, schernito, dileggiato, ingiuriato, disonorato,

tutto con il pretesto della pubblica utilità
e in nome dell'interesse generale.


ECCO IL GOVERNO, ECCO LA SUA GIUSTIZIA, ECCO LA SUA MORALE!"

http://youtu.be/fmhbG2_QVA4
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giovedì 27 marzo 2014

IL VERO NEMICO

Cari concittadini, pensateci solo un momento, e scusate se vi distraggo dai vostri impegni calcistici, tifosi o sessuali e dai discorsi sulla gastronomia: vi conviene, come Stato, essere nemici della Russia, il Paese da cui dipendete per riscaldamento e carburanti? Che compra i nostri beni industriali e che non vi minaccia affatto, almeno fino a ieri? Nemici armati intendo, sullo scivolo di una guerra con quella che – nonostante tutto – è ancora la seconda potenza nucleare del mondo, ed ha una qualità militare che gli americani nemmeno si sognano. Pensateci un momento, fra una pizza e una spaghettata: vi conviene?

Perché è la situazione in cui vi hanno cacciato i vostri politici, politici che – è vero – non avete eletto, ma da cui vi lasciate governare come un gregge di pecore deficienti. Quelli che decidono a vostro nome sia da Roma, sia soprattutto da Bruxelles, hanno scelto per voi: di escludere Mosca dal G-8, di applaudire il presidente Obama che l’ha minacciata fisicamente di aggressione bellica in difesa del governicchio ucraino, frutto delle eversioni americane, ovviamente anch’esso non eletto dagli ucraini: «Agiremo in loro difesa qualunque cosa accada: questa è la Nato», ha minacciato esplicitamente Obama, secondo riporta il Corriere (della Serva). «Ogni alleato della Nato ha la rassicurazione che tutti noi, inclusi gli Stati Uniti, ribadiamo pieno sostegno al concetto di difesa collettiva previsto dall’art. 5 del Patto Atlantico». Barack Obama l’ha detto a proposito di possibili minacce sui Paesi baltici. «Ci sono momenti in cui l’azione militare può essere giustificata».

I Paesi baltici sono Lettonia, Lituania, Estonia; tutti insieme fanno tanti abitanti quanto una media provincia italiota. Però a Bruxelles contano più di Italia e Spagna, e fanno i galletti e sfidano Mosca, si armano spendendo il 4% del loro ridicolo bilancio per gli armamenti, perché si sanno coperti dall’America. E Washington li addita ad esempio: voi europei grossi e molli spendete troppo poco di armi, l’1, il 2% del Pil, scrive il Wall Street Journal, dovete armarvi di più, spendere più dalla Lockheed... Ebbene: i vostri politici, vi hanno impegnato a difendere i baltici. Hanno detto sì ad Obama, senza nemmeno rimproverargli le manovre eversive americane a Kiev, ampiamente provate; avete dato tutte le ragioni a lui, e tutti i torti a Putin. E in pratica, avete firmato di nuovo il patto di difesa reciproca della NATO che avremmo dovuto sciogliere già dal ’90, quando si sciolse il Patto di Varsavia; sicché ora, se uno dei galletti baltici fa qualche provocazione, noi dovremo partecipare alla guerra. Contro la Russia. E intanto, subire le conseguenze economiche dell’embargo decretato anche da noi, per ordine di Washington.

Provocazioni dei baltici? Che dico: le provocazioni sono già quotidiane e le fanno già gli americani e i francesi, anzi: già i militari italiani. Non lo sapete? Capisco, troppo occupati con le ricette sulle fettuccine.

Ma da quando gli USA hanno fatto scoppiare la crisi pagando i rivoltosi di piazza Maidan, di colpo – sappiatelo – hanno cominciato a sorvolare coi loro aerei lo spazio aereo russo, obbligando anche noi a fare altrettanto. Fanno ciò, beninteso, in base al trattato internazionale Cieli Aperti (Open Skies), firmato a Vienna per aumentare la fiducia reciproca nel campo della minaccia nucleare: esso obbliga i Paesi firmatari ad aprire il loro spazio aereo a regolari ispezioni. In buona fede, Putin ha firmato questo trattato nel 2001 (La Cina invece no, guarda caso nessuno la minaccia).

Di: MAURIZIO BLONDET



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RENZI è un solo un BLUFF

Spending review: il Governo vende 170 auto blu e ne compra 210 blindate 

Il Governo vende su Ebay 170 auto blu e ne compra altre 210 in deroga alle disposizioni del governo Monti. Lo denunciano i deputati del Movimento 5 stelle che hanno inviato una interrogazione a risposta scritta al premier Renzi e al ministro dell’Economia, Padoan.

La Consip ha indetto una gara per la fornitura in acquisto di autovetture blindate destinate alle esigenze dei soggetti istituzionali incaricati di tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica. La gara è strutturata in due lotti: il primo prevede la fornitura di un massimo di 150 berline a tre volumi (con una base d’asta di 18.075.000 euro Iva esclusa), il secondo 60 vetture a 5 porte a trazione integrale (con una base d’asta di 7.230.000 euro Iva esclusa).

“Dopo aver pubblicizzato al meglio la vendita on-line di 170 auto blu, il Governo dimentica di comunicare che altre 210 stanno per essere acquistate”, affermano i deputati di M5s. Nella interrogazione di sottolinea come “sia rintracciabile sul sito web della Consip il bando, scaduto lo scorso 27 febbraio, con una base d’asta di 23 milioni e 305 mila euro per l’acquisto di 210 cosiddette ‘auto blu’. Il tutto avviene in deroga alle disposizioni introdotte dal governo Monti sulla razionalizzazione della spesa della pubblica amministrazione che indicano esplicitamente come fino al 31 dicembre 2015 non si possono acquistare autovetture. Unica deroga e’ quella per acquisti legati a esigenze dei vigili del fuoco, ordine e sicurezza pubblica, servizi sociali e sanitari per garantire livelli essenziali di assistenza”. Il Movimento chiede, dunque, di sapere “quale sia la reale destinazione delle 210 nuove ‘auto blu’ e come si giustifica l’incoerenza logica fra quanto annunciato in pompa magna dal premier e l’acquisto delle nuove autovetture”. (AGI) .

27 MARZO 2014 ·
http://www.imolaoggi.it/2014/03/26/spending-review-il-governo-vende-170-auto-blu-e-ne-compra-210-blindate/

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Il bluff delle auto blu di Renzi: In vendita solo lo 0,17% del parco auto

Tra i vari bluff sfoderati dal premier Matteo Renzi durante l’illustrazione del suo powerpoint, spicca quello relativo alle auto blu: “100 Auto blu all’asta dal 26 Marzo al 16 Aprile”.

I giornali non hanno perso tempo a sfornare titoloni sensazionali al grido di “Renzi taglia le auto blu”. Purtroppo, i numerosi giornalisti che si sono interessati alla “rivoluzionaria” proposta hanno omesso, per via di una curiosa svista, di raccontare ai lettori che le auto blu in Italia sono all’incirca 56.000.

Renzi sta dunque tagliando lo 0,17% delle auto blu sparse per l’Italia.

Che rivoluzione! -_-’
http://www.loschifo.it/notizie/il-bluff-delle-auto-blu-di-renzi-in-vendita-solo-lo-017-del-parco-auto.html

L'ORGANISMO OCCULTO CHE GOVERNA LE NOSTRE MENTI

UK: ISTUTUTO TAVISTOCK E LAVAGGIO DI MASSA DEL CERVELLO

La località Tavistock, situata nella contea del Sussex(Inghilterra), è il centro mondiale delle attività di lavaggio di massa dei cervelli e di ingegneria sociale. Dopo un inizio alquanto approssimativo a Wellington House [edificio sede dell'ufficio di propaganda britannico; N.d.T.], si sviluppò una sofisticata organizzazione, che doveva influenzare il destino dell'intero Pianeta e allo stesso tempo cambiare il paradigma della società moderna.


In questo lavoro rivoluzionario, che avrà senza dubbio l'effetto di un'esplosione nucleare di cinquecento chilotoni, scopriamo tanto la rete di Tavistock quanto i metodi di lavaggio del cervello e di guerra psicologica; metodi che, proprio mentre ne parliamo, vengono adattati per essere applicati a progetti di ingegneria sociale su vasta scala.


Ecco la "Cospirazione Acquariana", come si autodefiniscono i lava-cervelli, alludendo a uno studio supersegreto dello Stanford Research Institute, risalente al 1974 e intitolato Cambiare le immagini dell'uomo.


Il presente libro, essenzialmente, può essere considerato un manuale per combattere il lavaggio dei cervelli.


Il lavaggio dei cervelli dipende dall'ignoranza delle vittime.
È da ogni parte.
Tutti possiamo percepire la disintegrazione delle nostre nazioni nel vissuto quotidiano, nelle esperienze personali. Non si tratta di una coincidenza, né di un caso. Stiamo assistendo alla disintegrazione dell'economia mondiale messa in atto dalle persone più potenti del mondo.

Questo libro sull'Istituto Tavistock cerca di dimostrare che la cospirazione è reale, di rivelare chi ne fa parte, quali sono i suoi obiettivi a lungo termine e di indicare come si può evitare che ci spediscano tutti all'inferno.


Il lettore, oltre a provare indignazione e rabbia, arriverà alla conclusione che il degrado morale, materiale, culturale e intellettuale cui assistiamo impotenti ogni giorno in tutto il mondo non è casuale, non è l'azione di un Dio che ci sta punendo per i nostri misfatti terreni, ma una crisi sociale deliberatamente provocata. 

mercoledì 26 marzo 2014

SQUALOCRAZIA

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Ecco come la Germania ha truccato i suoi conti e messo in ginocchio il nostro paese.

Noi italiani siamo considerati Piigs e costretti a continue mortificazioni davanti all’integerrima Germania che ci richiede misure di austerity vestendosi di finto moralismo e di autoreferenzialità. Che la Germania giocasse sporco lo avevamo già intuito quando l’ex Ministro delle finanze greco Nicos Christodoulakis denunciò a suo tempo che il Governo tedesco non aveva incluso gli ospedali nel settore pubblico falsando quindi i suoi conti dell’entrata nell’euro. Il lupo perde il pelo ma non il vizio ed infatti la Germania continuerà a falsare i suoi conti da quel momento in poi..

L’articolo 107 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea stabilisce che [[ sono incompatibili con il mercato interno, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza“. In pratica uno stato non può finanziare a deficit le sue imprese.]] Lo sa bene l’Italia che ha visto le proprie imprese perdere competitività nelle esportazioni registrando il più alto tasso di fallimento delle stesse. Eppure le eccezioni stabilite dal comma 3 dello stesso articolo 107 prevedono l’erogazione di aiuti di Stato nei casi in cui occorra favorire lo sviluppo economico di regioni il cui tenore di vita è anormalmente basso (in Italia ne abbiamo a iosa anche in quello che era il ricco nord) oppure si abbia una grave forma di sottoccupazione (disoccupazione in italia record pari al 12,9% con quella giovanile al 42,24%) o si debba porre rimedio ad un grave turbamento dell’economia di uno Stato membro (quella attuale è considerata la più grave crisi economica che ha investito l’italia dal dopoguerra ad oggi). In pratica proprio le eccezioni previste dal comma 3 permetterebbero oggi agli Stati in crisi d’intervenire per cercare di frenare gli effetti del disastro. Ma allora perchè non fanno appello a questo intervento ? Perchè è stato reso loro impossibile dato che ogni paese per richiederlo deve rispettare obbligatoriamente i parametri del fiscal compact. In pratica usando un gioco di parole potremmo dire che per accedere agli interventi destinati ai paesi in crisi è obbligatorio che il paese non stia in crisi.

Ma siamo sicuri che tutti i paesi dell’Unione Europea abbiano rispettato le regole imposte dai Trattati ? Analizziamo insieme alcuni dati: La crescita economica tedesca fra il 2000 e il 2003 era stata nulla mentre la disoccupazione cresceva. Nel primo decennio dell’euro (1999-2008) il debito pubblico tedesco è aumentato (dal 61% al 67% del Pil), al contrario di quello di molti Pigs, Italia compresa (il cui debito nello stesso periodo scendeva dal 113% al 106% del Pil) questo perché dal 2000 al 2005 (badate bene), prima dello scoppio della crisi del 2007 la spesa pubblica tedesca è aumentata di circa 120 miliardi di euro una cifra che fu allocata per circa 2/3 (90 miliardi di euro complessivi) in sussidi alle imprese e in politiche attive per il mercato del lavoro. Le spese per l’istruzione invece aumentarono di soli 8 miliardi e quelle per l’edilizia popolare di 3. In pratica la Germania che per 4 anni di seguito sforò la regola del 3% nel rapporto deficit/pil stava finanziando a deficit le proprie imprese in aperta violazione del Trattato di Maastricht spendendo soldi pubblici per rendersi competitiva con le scorrette riforme Hartz – che quindi vanno inquadrate come il classico aiuto di stato vietato dai trattati – che porteranno ad un abbattimento del costo del lavoro tedesco, a colpi di precarietà con la flexicurity e i mini job, che determinarono un declino dei salari nominali e reali tedeschi che scesero fra il 2003 e il 2009 di circa il 6%. Una svalutazione reale finanziata con sussidi diretti e indiretti al sistema produttivo tedesco. Queste azioni di vero e proprio dumping sociale avviate in Germania furono decise unilateralmente, senza consultare “i fratelli europei” violando palesemente l’articolo 119 del Trattato di Funzionamento dell’UE (TFUE).

Ma la Germania non ha mai smesso di finanziare le sue imprese in violazione dei trattati europei infatti in pochi sanno – dato che i media e i politici tendono a glissare su questo argomento – che la banca pubblica creata nel dopoguerra dagli alleati per gestire i fondi del piano Marshall è diventata oggi il più importante strumento di politica industriale del paese ed una delle più grandi e potenti banche del mondo la Kreditanstalt fuer Wiederaufbau, (KfW) cioè Istituto di credito per la ricostruzione.

La KfW ha da decenni il ruolo di motore e finanziatore dello sviluppo, ossia quel ruolo che i falchi di Berlino e di tutta l’Eurozona non vogliono attribuire alla Banca Centrale Europea. A trarne vantaggio è il solo sistema tedesco. Il rating di questa banca è ottimo, pari a quello dei Bund tedeschi, per cui alla KfW non è difficile approvvigionarsi a tassi bassissimi quasi esclusivamente sui mercati mondiali dove negli ultimi anni ha realizzato in media emissioni per circa 80 miliardi di euro come riportato da un articolo di Repubblica del 11 Febbraio 2013.

( http://www.repubblica.it/economia/affari-e finanza/2013/02/11/news/kfw_cos_funziona_il_motore_della_germania-52371618/ )

La KfW appartiene per l’80% alla Repubblica federale e al 20% ai Lander (ossia i 16 stati federati della Germania, sempre soggetti pubblici) e svolge molti compiti di finanziamento del settore pubblico non solo finanziando le piccole-medie imprese, ma rendendosi artefice di salvataggi di aziende e banche come nel caso della Ikb collassata a causa dei mutui subprime. Salvataggi che ad altri Paesi non sarebbero stati permessi ma che Berlino continua a far passare come interventi non pubblici, a dispetto della proprietà al 100% pubblica dell’istituto e sostenendo dei costi che restano al di fuori del perimetro del bilancio federale e che quindi non figurano nel debito pubblico tedesco.

Compiti e operazioni che, invece, in altri Paesi figurerebbero nei conti statali incidendo nel rapporto debito/pil in maniera considerevole infatti, conteggiando le spese di questa che può essere definita la Cassa depositi e prestiti tedesca, la Germania sfiorerebbe il 100% nel rapporto deficit/Pil come ha fatto notare l’economista Alberto Bagnai su “il Fatto” quotidiano dove ha spiegato che “questa operazione è consentita dai criteri contabili Esa95, che escludono dal computo del debito pubblico quello delle società pubbliche che coprono i propri costi per oltre il 50% con ricavi di mercato. La KfW rientra in questo criterio, ma ciò non toglie che se qualcosa le andasse storto, sarebbe il governo federale a garantire le sue obbligazioni, esattamente come gli altri Bund.”

( http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/23/germania-solo-berlino-puo-truccare-conti-eurozona-terra-di-disuguaglianza/718024/ )

In pratica anche se i tedeschi hanno trovato il modo per aggirare le norme resta il fatto che si tratta di operazioni estremamente scorrette e di vere e proprie falsificazioni dei conti.

Alla luce di queste nuove realtà cambia completamente l’immagine dell’Italia definito un paese spendaccione che vive al di sopra delle proprie possibilità nei confronti della Germania definita invece oculata e sempre attenta alla propria spesa per tenere i conti in ordine infatti se andiamo a vedere qualche grafico ufficiale ci rendiamo conto che dal secondo trimestre del 2007 ossia quando è ufficialmente scoppiata la crisi dei subprime e delle banche che negli anni successivi hanno chiesto aiuto agli Stati facendo quindi incrementare il debito pubblico che nell’Eurozona è passato dal 60 all’80% l’Italia è stato il paese che ha visto crescere meno di tutti, nell’area euro, il debito pubblico nominale (quello che comprende anche il tasso di inflazione). Se a metà 2007 era a 1.628 miliardi, a metà 2013 era a quota 2.076 miliardi. Si tratta di un incremento del 27%. Nello stesso periodo il debito pubblico della Germania dove, come abbiamo visto, non viene conteggiata l’ingente quota della KfW è comunque passato da 1.597 miliardi a 2.146 miliardi (+34%). Questo nonostante negli stessi anni la Germania abbia generato un’inflazione inferiore di cinque punti rispetto all’Italia e abbia pagato tassi sul debito molto più bassi rispetto al nostro paese (da qui lo spread). E la Francia? Nel frattempo ha visto crescere lo stock di debito del 57%, anch’esso vicinissimo ai 2mila miliardi di euro. Tutti dati riportati in un articolo del Sole 24.

( http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-12-03/il-debito-pubblico-e-peccato-originale-italia-dati-dicono-che-cresce-meno-tutti-paesi-euro-mentre-pil–110537.shtml?uuid=ABDnIYh )

Incrociando questi dati emerge che le nuove misure del Governo dovrebbero soprattutto cercare di risollevare il Pil piuttosto che concentrarsi unicamente sulla riduzione del debito. Eppure in italia quando si parla del rapporto debito/pil tutta l’attenzione viene incentrata sul debito come se fosse quella la chiave di volta ignorando invece che se il debito sarà ridotto ma il Pil continuerà a perdere colpi il parametro debito/Pil continuerà a peggiorare, in un preoccupante circolo vizioso.

Ma perchè il nostro pil e le nostre esportazioni non crescono ?

Ancor una volta il ruolo scorretto della Germania ha le sue responsabilità.

Proprio i tedeschi che obbligano gli altri paesi a rispettare i parametri europei hanno mantenuto un ampio surplus di conto corrente durante tutta la crisi finanziaria dell’area dell’euro, eccedendo la soglia [del 6%] ogni anno a partire dal 2007. Addirittura nel 2012 il surplus nominale di conto corrente della Germania era maggiore di quello della Cina ignorando ogni raccomandazione a ridurlo e a stimolare lo sviluppo della domanda interna per contribuire a portare gli altri paesi fuori dalla crisi.

La cosa straordinaria è che la critica a tale operato sia arrivata dal governo degli Usa e da ambienti di ricerca e non dalla Commissione Europea sempre pronta a bacchettare il nostro paese dimostrando palesemente come queste procedure seguano una ingiustificata logica asimmetrica e totalmente arbitraria.

Ovviamente in questo caso la Germania non ha fatto altro che sfruttare a danno di altri paesi gli enormi vantaggi avuti dalla moneta unica, una moneta troppo forte per i paesi come l’Italia che hanno quindi perso competitività nei confronti della Germania che invece ha giovato anche del regime di cambi fissi evitando che proprio il tasso di cambio riflettesse il suo ampio surplus considerato un freno per la ripresa dei paesi dell’Eurozona che infatti fronteggiano un corrispondente deficit commerciale.

Come se non bastasse la Germania si è battuta per fare in modo che questi paesi non potessero ricevere neanche gli aiuti dalla banca centrale facendo ricorso per bloccare il piano degli Omt ossia l’acquisto straordinario da parte della BCE di titoli di stato dei paesi in difficoltà che secondo i tedeschi è un piano va oltre il mandato di politica monetaria della Banca centrale europea.

La corte costituzionale tedesca ha fatto però un passo indietro in questo senso quando la Germania codardamente si è resa conto che senza aiuti a questi paesi sarebbe saltato l’euro ed ha quindi deciso di demandare la Corte Europea di giustizia sull’interpretazione del piano Omt della Bce per lasciare in pratica che fosse l’Europa a giudicare se stessa. Questo la dice lunga su quanto la Germania tema la distruzione dell’euro e quanto sarebbe disposta ad ogni tipo di concessione qualora i nostri governanti riuscissero davvero a dimostrare con fermezza la volontà di uscire dalla moneta unica.

Ma quello che fa ancora più rabbia e che rende palese il piano di dominio della Germania con la complicità della nostra classe politica è che i maggiori acquirenti di aziende italiane, indebolite dalla recessione e dal credit crunch sono proprio le imprese tedesche, che al contrario di quelle tricolori nuotano nella liquidità per le ragioni che abbiamo ampiamente spiegato.

Come ha riportato il Financial Times, “sono ben 23 le Pmi italiane passate in mani tedesche nel 2013, dopo le 20 acquisizioni registrate nel 2012. E quasi sempre si tratta di gioiellini con conseguente perdita di posti di lavoro in Italia e l’addio definitivo a pezzi strategici della struttura industriale italiana. Con pesanti conseguenze, nel lungo termine, per il nostro Paese”.

( http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-02-02/ecco-perche-germania-sta-facendo-incetta-migliori-pmi-italiane-a-prezzi-saldo-161240.shtml?uuid=ABaILzt )

Non entro nel merito della Bundesbank che elude il divieto di acquisto di titoli di Stato sul mercato primario perchè ci sono economisti autorevoli che si sono occupati dell’argomento che risulta molto complesso ma credo che abbiamo abbastanza materiale per poter formalizzare alla Germania e all’Europa una ingente richiesta di risarcimento e l’uscita immediata dai vincoli europei.

Francesco Amodeo
by Domenico Proietti

Fonte: ☛ francescoamodeo.net

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La SOVRANITA' Monetaria è la Base della Libertà di un POPOLO

Siamo stanchi di sherpa dei lacché dei lacché, uno degli ultimi risibili figuri è Luigi Marattin, con questo suo cortigianesco articoloha provato a confutare quello che molti oramai sanno e vedono, il Re è nudo e la gente incomincia a vederlo per come è, nudo. La svendita programmata, (genocidio economico di una nazione) ed attuata scientificamente da più di 20 anni, delle Aziende di Stato e delle aziende strategiche private del made in Italy, costrette a cedere al nemico straniero i nostri gioielli creativi e scientifici, tecnologici ed alimentari, questa svendita deve cessare..

La cessione della sovranità monetaria è stata attuata scientificamente da queste truppe cammellate al soldo di potentati stranieri ed in alcuni casi italiani. Non potendo più monetizzare l'operosità dei cittadini italiani con l'emissione della "nostra" moneta si è firmata l'eutanasia di un intero Paese, di un popolo, d'una cultura.

Qua sotto una prova provata a prova di prosciuttari sugli occhi, ovvero che sull'organo ufficiale della Confindustria italiana si metteva, nero su bianco, una gravissima denuncia:

Centro studi Confindustria - a rischio la crescita del Pil 2014 sopra lo 0,5%
La ripresa dell’economia italiana stenta a prendere vigore e questo «mette a rischio le previsioni di un incremento del Pil superiore allo 0,5% nel 2014».


Usando la logica, se il prodotto interno lordo del nostro Paese non supererà lo 0,5% d'aumento per questo anno solare, si prospetta una ulteriore accelerazione della discesa del valore assoluto dello stesso prodotto interno lordo:



Per la fine del 2014 il PIL potrà probabilmente scendere sotto i 1.540 miliardi di €. ovvero, in termini assoluti, sarà più basso di quello del 2007:


Ammettendo che il costo del noleggio del denaro da parte del nostro Stato rimanga sotto il 4%, entro fine anno sarà superata la fatidica soglia dei 2.200 miliardi di €. di montante di debito pubblico.

Usando la matematica operiamo una frazione:
2.200/1.540 = 1,428 ovvero, entro l'anno in corso, saliremo al 143% del PIL come montante del debito pubblico, e quindi saremo ancora di più lontani, e di molto, da quell'agognato ed impossibile 120%.

Sempre usando la matematica si ricava che non sarà possibile tagliare meno del 4% ogni anno per i prossimi vent'anni per ritornare vicini al 60% di rapporto debito/pil.
Ovvero, provando a tagliare almeno il 4%, già nel 2015 saremmo sotto i 1.500 miliardi di €. di PIL ed il debito sarà ulteriormente salito .........
Un disastro senza fine.


Tratto da Decamentelibera

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