lunedì 28 gennaio 2013

ALLATTAMENTO AL SENO E DIFESE IMMUNITARIE


Non passa giorno che non si individuino nuovi "vantaggi" dell'allattamento al seno, sia per la madre che per il bambino: vantaggi di natura biologica, che si traducono fondamentalmente in un accrescimento ottimale, in una facilitata relazione affettiva e nella protezione da molte malattie, sia nell'immediato che nelle età successive (oggi ad esempio sappiamo che l'allattamento al seno esercita un effetto protettivo anche nei confronti dell'arteriosclerosi).

Vi sono poi alcuni vantaggi "pratici" certamente da non sottovalutare: un notevole risparmio economico e una semplificazione totale del momento della poppata (è tutto pronto, a temperatura perfetta e senza germi nocivi, dovunque ci si trovi, senza alcun bisogno di grammature, diluizioni, riscaldamenti, lavaggi, sterilizzazioni).
DIFESE IMMUNITARIE
Nel colostro umano sono state messe in evidenza varie immunoglobuline: anticorpi contro batteri e virus. Queste difese passate col latte hanno importanza per un'azione antiinfettiva svolta a livello delle mucose: nel latte si ritrovano soprattutto immunoglobuline A (IgA), quegli anticorpi cioè che svolgono una vera e propria funzione di "barriera" nei confronti dell'entrata dei germi (o altre sostanze) attraverso le mucose.
Durante l'allattamento la madre viene normalmente in contatto con germi, virus, sostanze proteiche ecc.: le stesse con le quali quindi viene in contatto il neonato. Stando a stretto contatto, come succede nei primi periodi di vita, la madre si immunizza contro lo stesso "ambiente" patogeno in cui vive il neonato. Produce allora anticorpi contro questi agenti patogeni che arrivano anche nel tessuto ghiandolare mammario e da qui nel latte. Ed è così che il neonato si ritrova ad avere questi anticorpi a difesa delle sue mucose per impedire che vi entrino i germi (i virus ecc.) presenti nell'ambiente.
La mamma è quindi una sorta di "fabbrica" di anticorpi a ciclo continuo, tempestivamente aggiornata sul tipo di difese da inviare a seconda dei pericoli ambientali presenti. In base a recenti studi si è visto che questo sistema protettivo funziona anche nei confronti di sostanze allergizzanti.
Il potere difensivo del latte materno deriva poi anche da altri fattori: nell'intestino del bambino nutrito direttamente al seno della madre si sviluppa il Bacillus bifidus la cui presenza è indispensabile per tenere sotto controllo la proliferazione degli altri batteri intestinali. Inoltre nel latte materno è presente una sostanza antibatterica, il lisozima. Questi due ultimi fattori contribuiscono a rendere i bambini allattati al seno meno soggetti alle infezioni intestinali di quanto non lo siano quelli allattati artificialmente.
La presenza di lattoferrina poi garantisce l'inibizione della crescita di batteri (coliformi) e funghi (Candida albicans). E ancora: fra i nutrienti del latte vi sono anche alcune proteine e alcuni lipidi con azione anti-infettiva e anti-infiammatoria. Infine è stata dimostrata la presenza nel latte materno di specifiche cellule "di difesa" (linfociti, monociti, ecc.) che costituiscono un’ulteriore barriera protettiva.
Questo è quanto fino ad oggi è stato possibile accertare, ma la ricerca in questo campo è in continuo avanzamento ed è probabile che nuove insospettate caratteristiche del latte materno vengano quanto prima individuate.
fonte 

CANNABINOIDI – Presenti naturalmente nel latte materno

 
I CANNABINOIDI COME QUELLI PROPRI DELLA MARIJUANA
sono presenti in natura nel latte materno umano. Nel tessuto del corpo umano vi è un sistema complesso di proteine note come recettori cannabinoidi che sono specificamente progettati per elaborare cannabinoidi quali tetraidrocannabinolo (THC), uno dei principali componenti attivi della marijuana.Si scopre, sulla base dei risultati di alcuni importanti studi scientifici, che il latte materno contiene naturalmente i cannabinoidi della marijuana, che in realtà sono estremamente vitali per il corretto sviluppo umano.Le membrane cellulari del corpo sono naturalmente dotati di questi recettori cannabinoidi che, quando attivate da cannabinoidi e varie altre sostanze nutritive, proteggono le cellule contro i virus, batteri nocivi, cancro e altri tumori maligni. E il latte materno è una fonte abbondante di endocannabinoidi, un tipo specifico di lipidi neuromodulatore che insegna praticamente a un neonato come mangiare, stimolando il processo di suzione.Se non fosse per la presenza di questi cannabinoidi nel latte materno, i bambini appena nati non sarebbero in grado di mangiare, né avrebbero necessariamente il desiderio di mangiare, ciò può causare malnutrizione grave e persino la morte.
LO STUDIO DEL 2004
sui recettori cannabinoidi è stato pubblicato sulla rivista European Journal of Pharmacology.“Le implicazioni cliniche di questi sviluppi nuovi sono di vasta portata e suggeriscono un futuro promettente per i cannabinoidi in medicina pediatrica per varie patologie, fra cui la fibrosi cistica.”Studi su cannabinoidi nel latte materno aiutano ulteriormente demistificare la verità sulla marijuana.Ci sono due tipi di recettori cannabinoidi nel corpo – la varietà CB1 che esiste nel cervello, e la varietà CB2 che esiste nel sistema immunitario e tutto il resto del corpo. Ognuno di questi recettori risponde ai cannabinoidi, sia da latte umano nei bambini, o da preparati di marijuana, per esempio, negli adulti.Ciò significa in sostanza che il corpo umano è stato costruito per i cannabinoidi, in quanto queste sostanze nutritive giocano un ruolo fondamentale nel proteggere le cellule contro la malattia, stimolando il sistema immunitario, proteggendo il sistema cerebrale e nervoso, alleviando il dolore e le malattie che che causano infiammazione, tra le altre cose.
IN UN ALTRO STUDIO
sugli endocannabinoidi pubblicati nella rivista farmacologica nel 2006, i ricercatori del Laboratorio di Studi fisiologici presso l’Istituto nazionale su abuso di alcool e l’alcolismo ha scoperto ancora di più sui vantaggi di cannabinoidi. Queste includono la capacità di promuovere il corretto metabolismo energetico e regolazione dell’appetito, il trattamento di disturbi metabolici, trattamento della sclerosi multipla, e prevenire la neurodegenerazione, tra le molte altre condizioni.I migliaia di studi pubblicati oggi mostrano l’utilità  dei cannabinoidi, e in particolare la marijuana da cui deriva in gran parte, sono veramente un potenziale aiuto per la cura e prevenzione delle malattie.
Fonte
Redatto da Pjmanc:  http://ilfattaccio.org
visto su
http://oshoite.blogspot.it/2013/01/cannabinoidi-presenti-naturalmente-nel.html