domenica 29 aprile 2012

TAGLIA SUGLI EVASORI, DENARO A CHI LI DENUNCIA


L’aria che tira si è capita da un pezzo. I blitz degli ispettori del fisco nelle località turistiche e modaiole, il bollino blu per i commercianti “onesti” proposto da Attilio Befera, la blacklist di quelli “disonesti” uscita solo all’ultimo dal decreto fiscale, il tormentone del supercomputer Serpico che ficcherà il naso nei nostri conti correnti per calcolare a tavolino quanto dovremo pagare di tasse. Ma se l’obiettivo è alimentare il conflitto sociale, le norme contenute in una bozza del decreto liberalizzazioni bis che sta circolando in questi giorni rappresentano l’arma finale. L’idea è semplice quanto devastante: trasformare i cittadini in un esercito di cacciatori di taglie attraverso un meccanismo premiale che incoraggi la delazione del presunto evasore fiscale. Può sembrare uno scherzo, ma il documento, stando a quanto riporta il quotidiano Milano Finanza, esiste davvero.
 «Qualora le sanzioni per violazioni delle leggi fiscali e tributarie siano casualmente riconducibili a una denuncia di un soggetto privato», si legge in un articolato di legge allo studio dei tecnici del ministero dell’Economia, al denunciante spetta una percentuale tra il 10 e il 30% della sanzione». La norma puntualizza anche che «la percentuale è determinata in relazione alla quantità e alla qualità delle informazioni contenute nella denuncia». I “trenta denari” non sono invece previsti per «i soggetti che hanno acquisito l’informazione in ragione del proprio ufficio pubblico o che hanno l’obbligo di denunciare l’illecito».
Tradotto in cifre, l’effetto della disposizione al vaglio del dicastero guidato operativamente da Vittorio Grilli e formalmente dallo stesso premier Mario Monti, significa che su una sanzione di 100mila euro il contribuente-poliziotto potrebbe mettere in tasca fino a 30mila euro. Somme rivelanti, che innescherebbero una spirale perversa di spiate e controspiate dagli esiti assai dubbi sotto il profilo della lotta all’evasione, ma assolutamente prevedibili sul terreno della tensione sociale.


ma dove siamo finiti,siamo in mano a un gruppo di pazzi, tutti a denunciare tutti, la guerra tra i poveri,
io non conosco una persona che in una qualche maniera non evade qualcosa, amici pensionati che per arrotondare fanno un lavoro in nero,artigiani che fanno fatica ad arrivare a fine mese,qualcosa fatturano e qualcosa in nero,lavoratori dipendenti che al sabato fanno gli imbianchini in nero,commercianti che non riescono a pagare il mutuo,che non fanno scontrini.questa è la loro lotta alla disoccupazione il lavoro nuovo che nascera' da questa politica sarà il cacciatore di taglie. Tutti a denunciare tutti,tutti contro tutti . il belpaese un bel paese di m...

Ivano Antar Raja